Alluvioni, rottamazione light. Per l’ingiunzione notificata nel 2016 il termine di prescrizione è il 31 dicembre 2023. Definizione agevolata liti pendenti: sul pagamento rateale servono chiarimenti. IMU, quando i comuni possono diversificare le aliquote. L’Imu al 50% per l’immobile inagibile si applica anche in assenza di richiesta del contribuente.
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Alluvioni, rottamazione light
Dalla Camera arriva l’ok al decreto alluvione con rottamazione light senza applicazione di interessi in caso di pagamento a rate delle somme dovute.In sede di conversione è stato previsto l’azzeramento del tasso di interesse sulle somme dovute in caso di pagamento rateale delle somme dovute a seguito della cd. Rottamazione quater, ovvero della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione, nei confronti dei soggetti che alla data del 1° maggio 2023 avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nel territorio dei comuni colpiti dall’alluvione.
Per l’ingiunzione notificata nel 2016 il termine di prescrizione è il 31 dicembre 2023
Secondo quanto stabilito dalla legislazione emergenziale e, in particolare, dall’articolo 68, comma 4 bis del Dl 18/2020 (cosiddetto “Decreto Cura Italia”) inserito dal Dl 129/2020, con riferimento alla fase della riscossione coattiva per i carichi relativi alle entrate tributarie e non tributarie ovvero delle attività che devono essere svolte dopo la notifica della cartella o dell’ingiunzione, i termini di prescrizione e che originariamente erano in scadenza nel 2020 e nel 2021 relativi sono prorogati al 31 dicembre 2023. Pertanto, nel caso, come quello descritto nel quesito, di ingiunzione notificata nel 2016 senza alcuna attività successiva il termine di prescrizione è prorogato al 31 dicembre 2023
Definizione agevolata liti pendenti: sul pagamento rateale servono chiarimenti
54 rate mensili di pari importo, a decorrere dal 30 settembre, o tre rate con cadenza trimestrale e versamento dell’importo residuo in 51 rate mensili? L’incertezza sulle modalità di pagamento rateale della definizione agevolata delle liti fiscali pendenti (quando gli importi dovuti superano 1.000 euro) è indotta dal provvedimento con cui l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato il modello di istanza alle novità introdotte dal decreto Bollette. L’interpretazione che sembra emergere dal provvedimento si discosta dal contenuto della norma e potrebbe indurre in errore sia i contribuenti sia i professionisti in relazione all’importo da versare quale prima rata per la definizione, con il rischio che la stessa non si perfezioni per insufficienza del versamento.
IMU, quando i comuni possono diversificare le aliquote
In tema di IMU, dall’anno di imposta 2024, i comuni elaborano e trasmettono al Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze il Prospetto, recante le fattispecie di interesse selezionate in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote, tramite l’applicazione informatica disponibile nell’apposita sezione del portale del federalismo fiscale. Lo ha previsto il MEF con un decreto del 7 luglio 2023 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2023, riguardante l’individuazione delle fattispecie in materia di IMU, in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote.
L’Imu al 50% per l’immobile inagibile si applica anche in assenza di richiesta del contribuente
In materia di Ici, nel caso in cui il contribuente abbia richiesto la riduzione per un immobile inagibile o inabitabile, non è necessario reiterare la richiesta per gli anni successivi, sempre che il contribuente provi che l’ente impositore abbia avuto conoscenza della protratta inutilizzabilità dell’immobile. Lo afferma la quinta sezione civile della Corte di cassazione con l’ordinanza n. 19665/2023.
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Il video
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Il podcast
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