Stampa & Tributi del 4 Marzo 2025

Concorso alla finanza pubblica sul modello delle regioni- Tarsu, accertamento illegittimo se generico e e il calcolo dell’imposta non è corretto.Tari, delibere da motivare. #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione #stampaetributi

Transazione fiscale: anche la Corte dei conti della Lombardia sollecita l’estensione ai tributi locali dimenticata dal decreto correttivo ter. Abitazione principale, niente esenzione Imu sulla casa della società in cui l’amministratore dimora e risiede. La necessità della dichiarazione Tari per la riduzione delle superfici tassabili.

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Transazione fiscale: anche la Corte dei conti della Lombardia sollecita l’estensione ai tributi locali dimenticata dal decreto correttivo ter

Transazione scale: la Corte dei Conti sollecita l’estensione ai tributi locali, ma il legislatore tarda ad intervenire. Le recenti pronunce della Corte dei Conti riaccendono il dibattito sull’esclusione dei tributi locali dalla disciplina della transazione scale. Dopo i precedenti interventi delle sezioni regionali di Toscana e Umbria, la Corte dei Conti Lombardia, con la Deliberazione n. 256/2024/PAR, ha nuovamente evidenziato le criticità dell’attuale sistema normativo, sottolineando la necessità di un intervento legislativo per superare le incongruenze di un impianto che, ad oggi, penalizza sia le imprese in crisi sia gli enti locali creditori.

Abitazione principale, niente esenzione Imu sulla casa della società in cui l’amministratore dimora e risiede

Niente esenzione Imu per l’abitazione principale sull’immobile di proprietà della società ma in cui l’amministratore abbia fissato la dimora abituale e la residenza anagrafica. A stabilirlo è l’ordinanza 5445/2025 della Cassazione. Il principio di diritto indicato dalla Suprema corte sottolinea che l’esenzione Imu per l’abitazione principale spetta «in via esclusiva alle persone fisiche che siano titolari del diritto di proprietà o di diritti reali di godimento sull’immobile destinato ad abitazione e che abbiano ivi fissato la dimora abituale e la residenza anagrafica; ne consegue che tale beneficio non può competere a una società, anche nell’ipotesi in cui un amministratore o un socio, in qualità di mero detentore a titolo personale, abbia destinato ad abitazione, fissandovi la dimora abituale e la residenza anagrafica, un immobile su cui la società amministrata o partecipata sia titolare del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento, ostandovi la inscindibilità tra la titolarità del diritto presupposto e il godimento abitativo dell’immobile in capo al medesimo soggetto».

La necessità della dichiarazione Tari per la riduzione delle superfici tassabili

La superficie da sottoporre a tassazione, per una utenza non domestica, è quella rilevata dalla planimetria catastale depositata dalla stessa parte con Docfa all’agenzia del territorio «dovendo ogni sua riduzione “passare” attraverso una dichiarazione che innesta un procedimento amministrativo funzionale all’accertamento della effettiva praticabilità della riduzione tariffaria, cosa che nella specie non è mai avvenuta». È questa la sintesi del principio affermato dalla Corte di giustizia di secondo grado della Toscana con la Sentenza n. 209 del 19 febbraio 2025, con cui viene accolto il solo appello incidentale promosso dal Comune avverso la Sentenza di primo grado che aveva parzialmente accolto il ricorso del contribuente escludendo una parte della metratura soggetta a tassazione.