Stampa & Tributi del 30 Gennaio 2025

Senza effetti la rinuncia alla rottamazione non perfezionata. Roma chiude il buco Tari: emersi 318mila tra evasori totali e morosi. Tari, Pa tenuta a un’adeguata ponderazione tra i due metodi per il calcolo delle tariffe.

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Senza effetti la rinuncia alla rottamazione non perfezionata.

di Luigi Lovecchio

Se il contribuente ha presentato istanza di rinuncia al giudizio per intervenuta rottamazione dell’affidamento e successivamente emerge che la definizione agevolata non si è perfezionata, lo stesso ha diritto a revocare la rinuncia, con l’effetto che il giudizio prosegue. La precisazione è contenuta nella sentenza n. 1997, depositata il 29 gennaio dalla Corte di cassazione. La Cassazione ricorda il contrasto, Secondo l’opinione tradizionale, allo scopo occorrerebbe il pagamento integrale delle rate della rottamazione, mentre secondo un’altra tesi, sarebbe sufficiente l’accoglimento dell’istanza da parte di Ader e la pendenza della procedura di pagamento alla data di deposito della richiesta di cessazione della materia del contendere. Da qui il criterio di diritto fissato dalla Corte secondo cui, ogniqualvolta non si perfezioni la regolamentazione prevista dalla disciplina della definizione agevolata, la rinuncia al giudizio è sempre revocabile.

Roma chiude il buco Tari: emersi 318mila tra evasori totali e morosi.

di Gianni Trovati

Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Ma se in gioco ci sono le tasse, le regole del Galateo a un certo punto devono cedere il passo a quelle fiscali. Che prevedono accertamenti, e riscossioni anche con mezzi coercitivi: a patto di essere in grado di fare entrambi. Nella sua lotta all’evasione della tariffa rifiuti il Comune di Roma Capitale ha utilizzato per intero il mix di buone maniere e maniere forti. E i risultati cominciano a farsi vedere in modo consistente nei dati di bilancio: prospettando, se ne dovrebbe avere conferma a breve, anche una riduzione della tariffa. I calcoli sono in corso, in vista della Giunta capitolina che domani dovrebbe approvare lo schema di delibera; l’ipotesi è di un taglio medio intorno al 2% quest’anno per riassorbire il ritocco deciso 12 mesi fa, e poi più profondo se i numeri continueranno ad alimentare questa prospettiva. Perché nei bilanci i numeri comandano. E quelli messi in fila dalla serie storica dei conti ufficiali di Roma mostrano a un tempo la gravità della condizione iniziale, e la profondità della cura.

Tari, Pa tenuta a un’adeguata ponderazione tra i due metodi per il calcolo delle tariffe.

di Cosimo Brigida

Per la determinazione delle tariffe Tari la Pa, pur godendo di ampia discrezionalità, non può optare per il “metodo normalizzato” piuttosto che per quello “puntuale” senza operare un’adeguata ponderazione tra di essi, soprattutto nel caso in cui emergano elementi tali da far propendere per una applicazione iniqua e sproporzionata della tariffa rifiuti. Secondo quanto emerge dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 81/2025, il metodo “normalizzato” non può essere sic et simpliciter preferito al metodo “puntuale” ma occorre un’analisi, in termini di costi e benefici, non solo per la Pa sul piano organizzativo ma anche per il privato sul piano delle tariffe che non debbono risultare manifestamente inique e sproporzionate rispetto al volume delle quantità di rifiuti effettivamente prodotte, soprattutto dove ciò risulti in qualche modo agli atti della Pa.

Il video

https://www.youtube.com/watch?v=iamj2eA3QO8

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu