Stampa & Tributi del 24 Luglio 2024

La corsa delle entrate sostiene i conti: nel 2024 24,7 miliardi in più. Consulta, anche i Comuni valdostani devono contribuire alle finanze pubbliche. Il fabbricato della società sportiva dilettantistica iscritto in categoria D/6 paga l’Imu

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La corsa delle entrate sostiene i conti: nel 2024 24,7 miliardi in più.

di Gianni Trovati

La corsa delle entrate dà ossigeno ai conti pubblici, tiene sotto controllo il deficit anche se le spese aggiuntive non mancano ed evita nuove sorprese sul debito già stressato dalle ricadute dei crediti d’imposta. I numeri dettagliati dall’assestamento di bilancio arrivato all’esame dell’Aula della Camera mostrano la fotografia più aggiornata dei saldi di finanza pubblica; e spiegano anche il rapido tramonto dei fantasmi sulla manovra correttiva che pure avevano agitato il dibattito di primavera. Attenzione: al momento la corsa delle entrate non cambia lo scenario, complicato, della manovra d’autunno, perché per ora si limita a dare una mano importante ai conti del 2024. Ma uno scenario di questo tipo può contribuire a costruire una base di partenza migliore anche per quelli dell’anno prossimo. Molto dipenderà dall’autoliquidazione di fine mese, con i tempi supplementari entro la fine di agosto caratterizzati dalla piccola maggiorazione dello 0,40%.

Consulta, anche i Comuni valdostani devono contribuire alle finanze pubbliche.

di D.Ca.

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 145 depositata oggi ha dichiarato la non fondatezza delle questioni di legittimità, sollevate dalla Regione autonoma Valle D’Aosta, dell’articolo 6-ter, comma 4, del decreto legge n. 132 del 2023, che ha modificato il comma 853 dell’articolo 1 della legge n. 178 del 2020 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023). Il comma 853, insieme ai precedenti commi da 850 a 852, impone a tutti gli enti territoriali italiani (Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni), compresi quindi i Comuni valdostani, di versare un contributo a favore delle finanze statali in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica e della necessità di rispettare gli obblighi imposti dall’Unione europea.

Il fabbricato della società sportiva dilettantistica iscritto in categoria D/6 paga l’Imu

di Stefano Baldoni

L’attività svolta da una associazione sportiva dilettantistica in un fabbricato iscritto nella categoria catastale D/6 comporta ex se il fine di lucro e come tale non può beneficiare dell’esenzione dall’Imu. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17714 del 26 giugno 2024, ha affermato il precedente principio, esaminando la spettanza dell’esenzione prevista dall’articolo 7, comma 1, lettera i), del Dlgs 504/1992 in favore degli immobili posseduti e direttamente utilizzati da enti non commerciali per lo svolgimento di una serie di attività agevolate (didattiche, ricreative, culturali, eccetera) svolte con modalità non commerciale. Una associazione sportiva dilettantistica riteneva che l’attività sportiva dalla stessa svolta all’interno di un fabbricato appartenente alla categoria catastale D/6 poteva beneficiare dell’esenzione dall’imposta prevista dalla norma sopra richiamata.

Il video

https://www.youtube.com/watch?v=hQO7JjNRoa4

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu