Stampa & Tributi del 23 Luglio 2024

Fisco, parte la semplificazione per smaltire 295mila vecchie liti. Rifiuti, legittima la tariffa basata sugli svuotamenti.

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Fisco, parte la semplificazione per smaltire 295mila vecchie liti.

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Un punto di partenza. Il Fisco lancia l’operazione semplificazione sulla giustizia tributaria. Con il via libera preliminare ai primi tre Testi unici in Consiglio dei ministri (oltre a quello sul contenzioso sono stati approvati quello sulle sanzioni amministrative e penali e quello sui tributi erariali minori) fa un passo avanti il tentativo di fornire un quadro certo delle regole che governano le controversie tra enti impositori e contribuenti. Il Consiglio dei ministri ha anche riapprovato il decreto delegato sulla riscossione, dopo gli approfondimenti dei tecnici dell’Economia che avevano individuato criticità sulla norma che consentita la cartolarizzazione dei crediti non recuperati dopo il riaffidamento: la mancanza di coperture relativamente all’onerosità della procedura (si veda «Il Sole 24 Ore» di sabato 20 luglio) e una possibile nuova contestazione di Eurostat hanno portato a uno stralcio della disposizione dal provvedimento.

Rifiuti, legittima la tariffa basata sugli svuotamenti.

di Stefano Baldoni

La commisurazione della quota variabile del prelievo destinato a finanziare il servizio rifiuti effettuata sulla base del numero di svuotamenti del contenitore per la raccolta indifferenziata è perfettamente legittimo e rispondente ai criteri normativi interni e unionali. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 17789 del 27/06/2024, ha confermato la piena legittimità del criterio basato sul conteggio del numero di svuotamenti dei rifiuti. Diversi regolamenti comunali di disciplina sia della tariffa corrispettiva (e della vecchia Tia), sia delle tari puntuale, prevedono la determinazione della quota variabile del prelievo dovuta dall’utente sulla base del numero degli svuotamenti del contenitore per i rifiuti indifferenziati, in applicazione del principio del cosiddetto “vuoto per pieno”. Tale criterio consiste nel commisurare la parte variabile al quantitativo di rifiuti prodotti determinati convertendo il volume del contenitore in peso, dando per scontato che a ogni svuotamento lo stesso sia pieno di rifiuti. La Corte di Cassazione ha ritenuto che questo criterio sia rispondente al diritto vigente. Sia quello interno, sulla scorta di quanto previsto dal Dpr 158/1999,E sia alla disciplina unionale, poiché l’articolo 15, lettera a), della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 5 aprile 2006, 2006/12/CE,

Il video

https://www.youtube.com/watch?v=VSDcnzMhSbI

Il podcast

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