Efficiente ed efficace gestione delle entrate generatrice di «valore pubblico»..La sospensione dei termini degli 85 giorni covid avrà effetto a cascata sui periodi di imposta successivi rispetto a quello originario. Cartelle, decadenza dai nuovi piani di dilazione con otto rate non pagate.
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Efficiente ed efficace gestione delle entrate generatrice di «valore pubblico».
I Comuni sono in attesa di pagamenti per ben 19 miliardi tra entrate extratributarie e patrimoniali, i residui attivi hanno raggiunto quota 19 miliardi a fine 2022. La Corte dei Conti nella delibera n. 13/2024 esamina il fenomeno dei residui attivi, prevedendo almeno per due terzi crediti vetusti, dove diventa complicata l’azione di recupero. Focalizzare il tema di una gestione efficiente delle entrate locali e dei suggerimenti per un miglioramento della performance, individuale e organizzativa dell’ente, legata a un incremento della riscossione è di grande attualità. Conseguentemente una riduzione dell’accantonamento a fondo crediti di dubbia esigibilità, con liberazione di risorse da destinare al miglioramento quali-quantitativo dei servizi erogati. Il fondo crediti di dubbia esigibilità ( Fcde) assorbe risorse, a livello aggregato, per 6 miliardi. In questa ottica i bilanci degli enti locali devono considerarsi beni pubblici in quanto la loro tenuta o il loro ripristino in caso di crisi è precondizione per soddisfare diritti soggettivi individuali, principi di solidarietà e uguaglianza sociale.
La sospensione dei termini degli 85 giorni covid avrà effetto a cascata sui periodi di imposta successivi rispetto a quello originario.
La sospensione dei termini applicati dal legislatore nel periodo pandemico, che inizialmente era prevista dall’8 marzo al 31 maggio 2020 ed introdotta dall’art.68 del D.l. n. 18/2020, avrà un effetto a cascata anche per gli anni successivi a quello originario. Dunque i termini di prescrizione delle attività fiscali potranno godere di ulteriori 85 giorni così da rendere generalizzata la proroga dei termini, senza una soluzione di continuità. Questa è in estrema sintesi la regola, sorprendente, sancita dalla Suprema Corte di Cassazione, che in tema di insinuazione dei crediti tributari in ambito fallimentare ha espresso con ordinanza della sezione I n. 960, del 15/01/2025 un placet ad una proroga generalizzata dei termini di prescrizione sospesi a causa della crisi pandemica
Cartelle, decadenza dai nuovi piani di dilazione con otto rate non pagate.
La decadenza dai piani di dilazione si verifica automaticamente con il mancato versamento di 8 rate anche non consecutive, per tutte le domande presentate dal 16 luglio 2022 (e dunque anche per le istanze che si presentano quest’anno). Sempre con riferimento alle medesime domande, una volta caducato il piano di rientro non è più possibile rateizzare il debito residuo. In caso di decadenza dalla rottamazione quater, è possibile rateizzare le somme ancora dovute a condizione che stesse non fossero state incluse in una precedente dilazione già decaduta prima dell’accesso alla sanatoria. Non è ammessa la domanda di dilazione qualora il debitore versi in una condizione di difficoltà non temporanea ma stabile, come accade, tra l’altro, nelle liquidazioni giudiziali e, in generale, nelle procedure concorsuali. Infine, in caso di richiesta avente ad oggetto debiti non superiori a 120mila euro, qualora il debitore alleghi comunque i documenti di rito, pur non essendovi tenuto, il numero massimo di rate concedibili non potrà mai essere inferiore a quello determinato sulla base delle regole dei piani non documentati. Sono alcune delle precisazioni contenute nella guida «La nuova rateizzazione delle cartelle di pagamento» appena pubblicata da agenzia delle Entrate Riscossione (Ader).
Il video
https://www.youtube.com/watch?v=C7iI-eWcXFQ
Il podcast
https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu