Concorso alla finanza pubblica sul modello delle regioni- Tarsu, accertamento illegittimo se generico e e il calcolo dell’imposta non è corretto.Tari, delibere da motivare.
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Concorso alla finanza pubblica sul modello delle regioni
Per gli enti locali concorso alla finanza pubblica sul modello regionale. Nel cantiere della manovra 2025 sembra prevalere la soluzione di prevedere degli accantonamenti obbligatori a copertura del disavanzo o da sbloccare per finanziare maggiori investimenti e/o abbattimento del debito in caso di congiuntura positiva. Nel Piano strutturale di bilancio (Psb) presentato dal Governo in base alle nuove regole europee di governance economica il paragrafo 3.2. delinea gli scenari possibili della prossima manovra finanziaria sugli enti locali. Il documento muove da una succinta analisi sulle dinamiche del comparto, da cui si desume come ci sia ben poco da spremere ancora. A legislazione vigente, comuni, province e città metropolitane sono già chiamati a ad assicurare un contributo di circa 3,84 miliardi. Ciononostante, il documento prospetta un ulteriore contributo da parte dei singoli enti con trattenuta diretta sui trasferimenti erariali o, in alternativa, prevedendo: per gli enti in disavanzo l’obbligo di incrementare l’importo del ripiano del disavanzo nell’esercizio e per gli enti in avanzo l’obbligo di accantonare in bilancio un fondo di parte corrente da destinare negli esercizi successivi al finanziamento degli investimenti e all’estinzione anticipata del debito. Il meccanismo è già stato introdotto sul 2024 per le regioni, dall’art. 19 del decreto “omnibus” (dl 113/2024).
Tarsu, accertamento illegittimo se generico e e il calcolo dell’imposta non è corretto
È illegittimo un avviso di accertamento per il recupero dell’imposta sui rifiuti, caratterizzato sia dalla genericità e dalla mancata prova delle contestazioni alla contribuente, sia su come è stata calcolata la maggiore imposta richiesta; è quanto affermato dalla Corte di cassazione con l’ordinanza n. 24247/2024 che ha accolto il ricorso di una società nei confronti di un Comune.
Tari, delibere da motivare
Ecessivo l’aumento delle tariffe Tari per banche e istituti di credito senza una giustificazione. La deliberazione deve essere improntata al criterio della ragionevolezza e le tariffe devono essere comparate con le categorie relative ad altre utenze non domestiche. Vanno indicati i dati e le circostanze che hanno determinato l’aumento per la copertura minima obbligatoria del costo. Lo ha affermato il Consiglio di Stato, quinta sezione, con la sentenza 7719 del 23 settembre 2024. Per i giudici di palazzo Spada, la sentenza di primo grado ha correttamente censurato l’istruttoria inadeguata “sul piano metodologico e delle rilevazioni fattuali nell’imposizione alle banche di una tariffa con importo molto elevato”. Infatti, la deliberazione deve indicare “le ragioni dei rapporti stabiliti tra le tariffe, i dati consuntivi e previsionali relativi ai costi del servizio discriminati in base alla loro classificazione economica, nonché i dati e le circostanze che hanno determinato l’aumento per la copertura minima obbligatoria del costo”.
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Il video
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Il podcast
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