Stampa & Tributi del 18 giugno 2024

Incentivi Imu, l Ifel «frena» la Corte dei conti. Reti di telecomunicazione accatastate soggette all’Imu. Concessioni, anche nel sottosoglia alle Pa serve la qualificazione rafforzata.

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Incentivi Imu, l Ifel «frena» la Corte dei conti.

di Giuseppe Debenedetto

Continua a far discutere la delibera 113/2024 della Corte dei Conti Lombardia, intervenuta sull’applicazione degli incentivi antievasione Imu e Tari introdotti dalla legge 145/2018. La questione controversa riguarda la base di calcolo degli incentivi, che per la Corte è costituita dal maggior gettito accertato e riscosso delle entrate comunali, nell’esercizio precedente e risultante dal consuntivo. In sostanza non sarebbe più sufficiente il maggior accertamento, ma sarebbe necessario anche il maggior incasso, limitatamente all’anno a cui lo stesso accertamento si riferisce. Si tratta di una lettura difforme da quella fornita dall’Ifel nella Nota del 28 febbraio 2019, cui gran parte dei Comuni ha ispirato i regolamenti. L’Ifel aveva ritenuto che il maggior gettito dovesse riferirsi alle somme complessivamente riscosse con l’attività di contrasto all’evasione, senza distinguere fra competenza e residui e senza confronti intertemporali. Ora molti Comuni si chiedono quali iniziative intraprendere a seguito della delibera 113/2024.

Reti di telecomunicazione accatastate soggette all’Imu.

di Stefano Baldoni

Gli elementi di reti di comunicazione ad alta velocità e le altre infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione sono esenti da Imu solo se classificati nella categoria catastale E/7. Qualora accatastati nella categoria D/7 sono invece soggetti al tributo. Questo è quanto ha evidenziato l’ordinanza della Corte di cassazione n. 14518 del 23/05/2024. La questione fa riferimento alla disposizione dell’articolo 12, comma 2, del Dlgs 33/2016, di attuazione della direttiva 2014/61/E del Parlamento europeo e del Consiglio del 15/05/2014, la quale ha stabilito che le infrastrutture sopra indicate, nonché le infrastrutturazione per la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica in grado di fornire servizi di accesso a banda ultralarga, effettuate all’interno di edifici, non costituiscono unità immobiliari e non rilevano ai fini della rendita catastale.

Concessioni, anche nel sottosoglia alle Pa serve la qualificazione rafforzata.

di Stefano Usai

Per progettare, affidare ed eseguire le concessioni di servizi occorre un regime di qualificazione rafforzato lo confermano l’Anac, il Mit e ora anche l’ufficio di supporto della Provincia autonoma di Trento con il parere n. 418/2024. Nel parere si rammenta la posizione espressa dall’Anac secondo cui il soggetto in possesso dell’esperienza «può essere sia un dipendente della Stazione appaltante sia un soggetto esterno nella sua disponibilità per la durata della qualificazione» e «l’esperienza triennale deve essere maturata nella gestione di piani economici e finanziari e dei rischi e non esclusivamente nell’ambito di contratti di concessione e/o Ppp». La disponibilità del soggetto «potrà essere garantita sia mediante il ricorso a un consulente esterno a cui la stazione appaltante affiderà il relativo incarico secondo le disposizioni di legge, sia attraverso una convenzione con una centrale di committenza qualificata che metta a disposizione tale requisito e da cui risulta la disponibilità per la durata della qualificazione».

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=UoMaqjSz2Ko

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu