Stampa & Tributi del 14 dicembre 2023

Concorso alla finanza pubblica sul modello delle regioni- Tarsu, accertamento illegittimo se generico e e il calcolo dell’imposta non è corretto.Tari, delibere da motivare. #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione #stampaetributi

Imu, rischio rata extra al 29/2. Imu, mini saldo il 29 febbraio nei Comuni in ritardo. Metodo tariffario Arera e impianti minimi, il Consiglio di Stato riavvolge il nastro.

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Imu, rischio rata extra al 29/2.

di Francesco Cerisano

Solo per il 2023, infatti, in deroga alla normativa vigente, le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe saranno considerate tempestive “se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023″. E di pari passo il termine per la pubblicazione delle delibere, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, slitterà al 15 gennaio 2024. Un emendamento dei relatori alla Manovra, depositato in commissione bilancio del Senato riscrive le tempistiche per la pubblicazione delle delibere facendo slittare le date del 14 ottobre (termine perentorio entro cui i comuni sono tenuti a inserire il prospetto delle aliquote e il regolamento Imu sul Portale del federalismo fiscale) e quella del 28 ottobre che rappresenta il termine ultimo di pubblicazione affinché le aliquote e i regolamenti abbiano effetto per l’anno di riferimento, pena l’applicazione dei valori dell’anno precedente. Alla base della proroga, spiega la relazione d’accompagnamento alla proposta di modifica dei relatori, c’è lo slittamento dei bilanci di previsione 2023 che quest’anno si sono trascinati fino al 15 settembre, con la conseguenza che molti enti locali non hanno potuto rispettare il termine di invio al Mef, tramite del Portale del federalismo fiscale, delle deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle tariffe nonché dei regolamenti di disciplina dei tributi.

Imu, mini saldo il 29 febbraio nei Comuni in ritardo.

di Giuseppe Latour Giovanni Parente

Un ritorno a sorpresa per la mini-Imu. Niente a vedere con il precedente relativo alle abitazioni principali, che aveva riguardato il complesso e intricato groviglio di scrittura e riscrittura delle regole che avevano portato prima all’istituzione della Tasi e, poi, al suo superamento. Questa volta la coda di versamento, da effettuare entro il 29 febbraio 2024, riguarderà quei Comuni che hanno pubblicato in ritardo, rispetto alla scadenza del 28 ottobre 2023, le delibere di aumento delle aliquote sul sito del Dipartimento delle Finanze. La nuova scadenza è l’effetto di uno dei venti tra emendamenti e subemendamenti presentati dai relatori (Guido Quintino Liris, Fratelli d’Italia, Dario Damiani, Forza Italia, Elena Testor, Lega) al disegno di legge di Bilancio. L’intervento è legato alla prossima scadenza del saldo Imu, in calendario per il 18 dicembre. I Comuni, per definire le loro aliquote 2023, dovevano approvare e pubblicare una delibera entro il 28 ottobre sul sito del Dipartimento delle Finanze. In 211 casi questo iter è stato completato fuori tempo massimo, anche per effetto della proroga dei termini per l’approvazione dei bilanci di previsione. Si tratta – va precisato – in larga parte di piccole amministrazioni, con poche eccezioni.

Metodo tariffario Arera e impianti minimi, il Consiglio di Stato riavvolge il nastro.

di Alessandro Petretto e Adolfo Spaziani

Due sentenze del Consiglio di Stato (II Sezione nn. 10548 e 10550 del 6 dicembre 2023) hanno di fatto riavvolto il nastro del processo di regolazione ambientale degli ultimi anni, ossia la parte del metodo tariffario Arera (MTR-2) dedicata ai corrispettivi per i cosiddetti “impianti minimi”. In sostanza, in nome di un’asserita violazione del riparto delle competenze Stato-Regioni, il giudice amministrativo ha ritenuto che l’intervento dell’Autorità avrebbe violato la corretta declinazione dei poteri di programmazione e pianificazione che la legge attribuisce ai livelli centrali e regionali. Abbastanza curiosa la circostanza che la Regione Puglia – che era parte in causa – in realtà interveniva a fianco di Arera difendendone l’operato, così come peraltro fatto dallo stesso ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che aveva rinviato nel suo Piano nazionale per la gestione dei rifiuti proprio alla regolazione degli impianti minimi dell’Autorità.

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=wr9pD3khFnw

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu