Autotutela, rimedi processuali Riforma della riscossione: verifiche di conformità a tutto campo Commercio, dehor e spazi chiusi all’esterno solo col permesso. Non sono pergotende
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Autotutela, rimedi processuali
A utotutela obbligatoria con estensione dei motivi e dei rimedi processuali. I motivi per invocare l’esercizio dell’autotutela obbligatoria includono anche tre ipotesi contemplate dalla previgente disciplina (evidente errore logico, doppia imposizione, sussistenza dei requisiti per fruire di deduzioni, detrazioni o regimi agevolativi, precedentemente negati), che, pur non essendo state riprodotte nell’art. 10 quater dello Statuto del Contribuente, sono da considerare assorbite nelle sue previsioni. L’impugnazione del diniego espresso o tacito di detta autotutela, pur investendo il provvedimento ovvero la condotta qualificata dell’Amministrazione, potrebbe essere indirizzata alla diretta rimozione dell’atto impositivo manifestamente illegittimo. Queste alcune delle considerazioni che emergono da una analisi della disciplina introdotta dal d.lgs. n. 219/2023, a margine dei chiarimenti di prassi intervenuti con la circolare n. 21-E del 7 novembre 2024
Riforma della riscossione: verifiche di conformità a tutto campo
Con la riforma della riscossione contenuta nel Dlgs 110/2024 va in pensione la procedura di discarico per inesigibilità, prevista dagli articoli 19 e 20 del Dlgs 112/1999 (che sono abrogati proprio dal decreto citato). Procedura che per la verità ha operato solo in pochi casi, considerando il ripetuto rinvio del termine per la presentazione da parte dell’agente della riscossione nazionale della comunicazione di inesigibilità. Il decreto ha previsto il discarico automatico dei carichi consegnati all’agente della riscossione dal 1° gennaio prossimo, evidenziando però la necessità che l’attività dell’agente sia comunque soggetta a verifiche e controlli.
Le verifiche di conformità sono volte in particolare alla verifica del rispetto del termine di notifica della cartella di pagamento da parte dell’agente della riscossione non oltre il nono mese successivo a quello di consegna del carico, del tentativo di notificazione di atti interruttivi della prescrizione del credito e della trasmissione telematica all’ente creditore entro la fine di ogni mese dei flussi informativi sullo stato delle procedure e delle riscossioni effettuate.
Commercio, dehor e spazi chiusi all’esterno solo col permesso. Non sono pergotende
L a struttura con cui si crea ex novo uno spazio chiuso stabilmente asservito ad un’attività commerciale preesistente ed al fine di soddisfare le esigenze non temporanee dell’impresa, non può definirsi “pergotenda”. Infatti, non si tratta di una struttura funzionale (solo) a una migliore vivibilità degli spazi esterni di un’unità già esistente, tipo terrazzi e/o giardini. Lo ha affermato la Corte di Cassazione Sez. III, con la sentenza n.39596 del 28 ottobre 2024.
Il video
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Il podcast
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