Stampa & Tributi del 12 marzo 2025

L’aggiornamento delle tariffe Cup per il 2025. Cin rinviato a gennaio ‘25- #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione #stampaetributi

Rottamazione, porte riaperte per mezzo milione di debitori. Riaperta la rottamazione 4. Dopo la riammissione sospesi gli obblighi di precedenti rateizzazioni. La richiesta blocca nuovi fermi e pignoramenti. Discarico automatico dei carichi degli enti locali da rivedere. Riscossione, intimazione di pagamento ammessa tra gli atti impugnabili. Riscossione, sotto i mille euro il 76% dei debiti – I Comuni: un’agenzia per i piccoli crediti. Imu, valida la scrittura privata sui diritti reali anche se non trascritta.

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Rottamazione, porte riaperte per mezzo milione di debitori.

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Dopo tanta attesa diventa concreta la possibilità di rientrare nella rottamazione quater delle cartelle per chi aveva saltato una o più rate entro il 31 dicembre 2024. Una nuova chance per mezzo milione di debitori che ora potranno tornare a beneficiare delle agevolazioni per cancellare i propri debiti con il Fisco o altri enti senza versare sanzioni, interessi e aggi, sempre se dovuti. Per accedere occorre comunque presentare una nuova istanza entro il 30 aprile all’agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) utilizzando l’apposito “form” telematico disponibile da ieri sul portale dell’agente pubblico della riscossione (www.agenziaentrateriscossione.gov.it). Attenzione, dunque, non sono ammesse in alcun modo domande di adesione in formato cartaceo. Le vie di accesso tecnicamente sono due. Il contribuente, infatti, potrà collegarsi all’area riservata utilizzando la sua identità digitale (Spid, Cie, Cns) oppure nell’area pubblica.

Riaperta la rottamazione 4.

DI GIULIANO MANDOLESI

Il ripescaggio dei decaduti dalla rottamazione quater ufficialmente al via: aperto sul sito dell’agenzia delle entrate riscossione il canale online per trasmettere le istanze di riammissione nella definizione agevolata delle cartelle esattoriali possibilità concessa a coloro che non erano in regola con i pagamenti alla data del 31 dicembre 2024. Le domande potranno essere inviate fino al prossimo 30 aprile, le risposte del fisco arriveranno entro il 30 giugno 2025 ed il pagamento della prima o unica rata è previsto per il 31 luglio 2025. Nelle domande è possibile selezionare i “carichi decaduti” per i quali si vuole riattivare la rottamazione indicando contestualmente se pagare in unica soluzione, nel numero massimo di rate previsto (10), oppure con un numero tra 2 e 9 rate.

Dopo la riammissione sospesi gli obblighi di precedenti rateizzazioni.

DI GIULIANO MANDOLESI

Una volta presentata la domanda di riammissione alla rottamazione sono sospesi fino alla data di versamento della prima (o unica) rata del 31 luglio 2025, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti rateizzazioni. In ogni caso, la quota capitale dei versamenti effettuati dopo la decadenza della rottamazione sarà tenuta in considerazione nel nuovo importo dovuto a titolo di “riammissione” alla definizione agevolata.

La richiesta blocca nuovi fermi e pignoramenti.

di Luigi Lovecchio

Con la trasmissione della domanda di riammissione alla rottamazione quater si bloccano pignoramenti e fermi amministrativi. Il debitore inoltre non più considerato moroso verso l’agente della riscossione, con effetti positivi tanto in caso di ricezione di pagamenti da pubbliche amministrazioni, maggiori di 5.000 euro, quanto ai fini del rilascio di un documento di regolarità contributiva, utile per partecipare ad una procedura a evidenza pubblica. Queste alcune delle faq pubblicate sul sito di agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) in risposta a quesiti sulla riapertura della rottamazione quater. I chiarimenti giungono a ridosso della pubblicazione del modello da trasmettere entro la fine di aprile per poter rientrare nella definizione agevolata. A tale riguardo, si segnala che il «form» prevede l’indicazione non solo dei dati identificativi della comunicazione ricevuta da Ader, a suo tempo, entro il 30 settembre 2023, ma anche delle cartelle e degli avvisi di accertamento ivi elencati.

Discarico automatico dei carichi degli enti locali da rivedere.

di Stefano Baldoni

Solo in seguito a una puntuale azione di controllo sull’attività di recupero svolta dall’agente della riscossione, potrebbe essere confermato il meccanismo del discarico automatico. In alternativa, andrebbe posta in essere una politica che agevoli gli enti che si cimentano nella riscossione coattiva diretta, oltre che semplificando ulteriormente la loro attività (ad esempio sbloccando l’accesso alla banca dati dei rapporti finanziari) anche con disposizioni di sostegno soprattutto in tema di personale e di formazione dello stesso. Secondo l’Indagine conoscitiva sullo stato della fiscalità locale e sui modelli organizzativi per la gestione delle entrate predisposta dall’Ifel tra i modelli organizzativi della riscossione coattiva utilizzati per Imu, Tari, CUP e sanzioni del codice della strada, il più efficiente è risultato essere quello gestito da concessionari privati – +11,71% di differenziale nella percentuale di riscossione in media sulle 4 entrate analizzate – seguito dal modello Ader (+6,90%) e dalla gestione diretta (+2,79%). E potrebbe far acquisire agli enti l’attenzione anche strategica su una fase cruciale, il cui controllo, se non il diretto presidio, è essenziale per rafforzare l’efficacia delle attività relative all’intero ciclo della riscossione (come dice lo stesso Ifel).

Riscossione, intimazione di pagamento ammessa tra gli atti impugnabili.

di Luigi Lovecchio

L’intimazione di pagamento, emessa dall’agente della riscossione in base all’articolo 50 del Dpr 602/1973, è equiparabile all’avviso di mora ed è pertanto un atto riconducibile tra gli atti tipizzati impugnabili davanti al giudice tributario (articolo 19 del Dlgs 546/992). Ne consegue che se alla ricezione della stessa il contribuente non contesta tempestivamente l’intervenuta prescrizione del debito tributario, la pretesa si consolida e l’eccezione diventa inammissibile. La precisazione, che confuta alcuni precedenti contrari, è contenuta nella sentenza 6436/2025 della Cassazione.

Riscossione, sotto i mille euro il 76% dei debiti – I Comuni: un’agenzia per i piccoli crediti.

Più di tre quarti dei debiti fiscali fermi nel magazzino della riscossione valgono meno di mille euro. Anche per questo Comuni e Regioni lanciano la richiesta di una struttura ad hoc dedicata alla gestione e all’incasso dei piccoli crediti; che sono modesti nel loro valore unitario, ma complessivamente cruciali per i conti degli enti territoriali. Nel nuovo round di audizioni alla commissione Finanze del Senato sullo stato del magazzino della riscossione ieri le mini-cartelle hanno dominato la scena. Insieme alle possibili soluzioni suggerite da Amco, la società del Tesoro specializzata nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati e ora con un piede nella riscossione soprattutto locale dopo l’acquisizione di Exacta. Come sottolineato da Andrea Munari, amministratore delegato di Amco, il primo passo per aggredire la montagna che è salita a fine 2024 a 1.275 miliardi di somme non incassate dall’Erario e dagli altri enti è quello di distinguere i debiti ancora effettivamente esigibili per debitore e dimensione. Un’esigenza che scaturisce dai numeri. Il 76% dei circa 291 milioni di crediti fiscali depositati nell’immenso magazzino della riscossione ha un valore unitario inferiore ai mille euro, un altro 23% oscilla fra mille e 50mila euro e solo l’1% va oltre questa soglia.

Imu, valida la scrittura privata sui diritti reali anche se non trascritta.

di Francesco Giuseppe Carucci

La costituzione del diritto reale di abitazione su un fabbricato mediante scrittura privata registrata, pertanto munita di data certa, ma non autenticata né trascritta, della quale il proprietario abbia dato comunicazione al comune in epoca antecedente all’annualità oggetto di accertamento, è idonea ad esonerare il medesimo proprietario dall’obbligazione tributaria Imu, ribaltando la soggettività passiva sull’habitator per la durata del diritto attribuitogli. Così si è espressa la Corte di Cassazione nell’ordinanza 4329/2025 del 19 febbraio scorso, le cui statuizioni sono estendibili alle ipotesi di diritto di usufrutto o di uso.

Il video

https://www.youtube.com/watch?v=sVI3Vd5HHB0

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu