Riscossione, flop dei comuni. Stop all’accertamento sull’imposta di soggiorno con l’incrocio dei dati.
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Riscossione, flop dei comuni.
di Maria Mantero
L e performance di riscossione degli enti locali stentano a migliorare. L’ammontare dei residui attivi in continua crescita è arrivato nel 2022 a sfiorare la soglia degli 85 miliardi. Questo, spiega il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, dimostra un abbandono graduale dell’accertamento per cassa e di rilevazione dei crediti nel rispetto dei principi contabili. Risulta allo stesso tempo in aumento anche l’importo dell’accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità che sfiorava i 35 miliardi nel 2022. Lo stato del federalismo fiscale. Iniziando l’analisi dai comuni Giorgetti riferisce che il grado di autonomia tributaria, misurato dal rapporto tra le entrate tributarie e l’ammontare complessivo delle entrate, è passato dal 26% del 2010 al 38% nel 2022. Nello stesso periodo però l’incidenza dei trasferimenti sul totale delle entrate complessive si è ridotta dal 47% al 29%. Mentre guardando alla manovrabilità per i maggiori tributi locali (Imu e addizionale comunale all’Irpef), prosegue il ministro, sono stimati in circa 2,4 miliardi, ovvero poco più del 9% delle entrate massime potenziali per i due tributi.
Stop all’accertamento sull’imposta di soggiorno con l’incrocio dei dati.
di Luigi Lovecchio
È illegittimo l’accertamento del comune emesso ai fini dell’imposta di soggiorno che stima in via induttiva i pernottamenti attraverso l’incrocio con i dati comunicati alla Questura. Questo perché tali dati non consentono di individuare né i pernottamenti effettivi né le situazioni di esenzione. A stabilirlo è la sentenza 9140/2024 della Cgt Roma.
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Il video
https://www.youtube.com/watch?v=TmTxysgbD0c
Il podcast
https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu