Lotta all’evasione fiscale, è dovere dell’ente attivarsi per adottare ogni misura utile. Telefisco – Le tariffe del Cup restano congelate: no al ritocco Istat con le attuali norme. Telefisco – Imposta di soggiorno, la dichiarazione è decisiva. Esenzione Tari solo se c’è la dichiarazione. Dato catastale batte demolizione non provata. Cartelle impugnabili solo per vizi propri. Ruoli, la data di notifica non è indispensabile.
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Lotta all’evasione fiscale, è dovere dell’ente attivarsi per adottare ogni misura utile.
La sezione regionale di controllo della Regione Basilicata, con la delibera n. 10/2025, ha messo in evidenza il principio di diritto secondo cui è dovere dell’ente attivarsi per adottare ogni misura, organizzativa e gestionale, utile a favorire un’attività di contrasto all’evasione tributaria efficiente e ordinata, che garantisca, al contempo, azioni di sensibilizzazione per ottenere comportamenti virtuosi dei contribuenti e l’incameramento di risorse stabili da parte del Comune, al fine di non procrastinare l’adempimento degli obblighi tributari. Il recupero dell’evasione tributaria è volano per assicurare i servizi alla comunità. La Sezione si è occupata dell’analisi dei dati del questionario relativo al rendiconto dell’esercizio 2022 di un Comune lucano e tra i diversi punti analizzati, ha posto l’attenzione sulla capacità di recupero dell’evasione tributaria.
Telefisco – Le tariffe del Cup restano congelate: no al ritocco Istat con le attuali norme.
Le tariffe del canone unico patrimoniale (Cup) sono congelate fino a nuovo ordine, o meglio: fino a che non vi sarà una modifica normativa. Sono queste le conclusioni del dipartimento delle Finanze in due risposte fornite a Telefisco 2025. Tutto parte dal comma 817 della legge 160/2019, il quale prevede che «il canone è disciplinato dagli enti in modo da assicurare un gettito pari a quello conseguito dai canoni e dai tributi che sono sostituiti dal canone, fatta salva, in ogni caso, la possibilità di variare il gettito attraverso la modifica delle tariffe». Deliberate le tariffe nel 2020, in modo da garantire lo stesso gettito dei prelievi soppressi, i Comuni si chiedono se sia possibile, dopo cinque anni, disporre un aggiornamento delle stesse. Ma, come detto, a normativa vigente non v’è alcuna possibilità.
Telefisco – Imposta di soggiorno, la dichiarazione è decisiva.
L’omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini dell’imposta di soggiorno è punita con la sanzione pari al 25% (un quarto del 100%) dell’imposta indicata in dichiarazione, anche se integralmente versata. Questa l’importante precisazione del Dipartimento delle Finanze in risposta ai quesiti di Telefisco 2025. Sebbene l’affermazione appaia pienamente in sintonia con la sentenza 46/2023 della Corte costituzionale, non vi è dubbio che gli effetti per i gestori delle strutture ricettive possono rivelarsi piuttosto penalizzanti. Il regime sanzionatorio
Esenzione Tari solo se c’è la dichiarazione.
L’ esenzione dalla tassa riuti è invocabile soltanto laddove il contribuente abbia preventivamente dichiarato, all’ente di gestione della raccolta, l’avvenuto smaltimento autonomo di riuti speciali, il quale comporta semmai una riduzione, e non la completa esenzione, laddove non sia comprovato che riguardi la totalità della supercie assoggettata. Sono le chiare osservazioni fornite nella sentenza n. 2373/2024 emessa dalla Cgt di II grado del Lazio e depositata il 10 aprile 2024.
Dato catastale batte demolizione non provata.
L a non imponibilità ai ni Imu di immobili per i quali il contribuente invochi genericamente vicende demolitorie che ne abbiano comportato l’abbattimento come fabbricato non vince sui dati catastali, che restano il dato utile da cui l’amministrazione è legittimata ad attingere nell’attività impositiva. Lo si precisa nella sentenza n. 14646/2024 emessa dalla sezione quinta della Cgt di I grado di Roma (presidente relatore Costantino Ferrara) e depositata il 28 novembre scorso.
Cartelle impugnabili solo per vizi propri.
A fronte dell’omessa impugnazione di un avviso di liquidazione, rimasto inoppugnato, con cui veniva recuperata l’imposta di registro su locazione, diventa denitiva la successiva cartella di pagamento portante quella stessa pretesa, impugnabile solo per vizi propri. È il canone aermato nella sentenza n. 1319/2024 emessa dalla Cgt di I grado di Latina (giudice monocratico Costantino Ferrara) e depositata il 20 dicembre scorso.
Ruoli, la data di notifica non è indispensabile.
In tema di riscossione, la validità del ruolo e della cartella esattoriale, in ossequio al disposto dell’art. 25 dpr n. 602/1973, non viene meno laddove, nell’atto esattoriale, sia indicato, quale atto presupposto, soltanto l’avviso di accertamento con il suo numero identicativo, non essendo indispensabile neppure l’indicazione della sua data di notica. È il canone che si legge nella ordinanza n. 32904/2024 emessa dalla sez. V tributaria della Corte di Cassazione e depositata il 17 dicembre 2024
Il video
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Il podcast
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