Stampa & Tributi del 06 agosto 2024

Riscossione mai così economica. Il fisco va a caccia di 1,4 mld €. Rottamazione prorogata al 15/9. Definizione con interessi certi. Tari, ai rincari 2024 si aggiunge il peso delle componenti Arera. Decreto d’agosto, scontro sulla tassa di soggiorno.

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Riscossione mai così economica.

DI GIULIANO MANDOLESI

R iscossione mai così “low-cost”: nel 2023 ogni 100 euro “recuperati” solo 6 euro se ne sono andati nei costi di gestione necessari per il funzionamento dell’agenzia delle entrate riscossione. La consistente riduzione però non è solo merito dell’attività del riscossore ma è anche, e principalmente, dell’effetto “doping” sugli incassi della rottamazione che, a parità di costi gestionali, ha generato nel 2023 circa 4 miliardi di euro di riscossione di ruoli in più rispetto al 2022 (14,8 miliardi nel 2023 rispetto i 10,8 miliardi nel 2022). Il dato resta comunque il più basso rilevato dal 2010 che evidenziava un valore quasi doppio e pari a 12,5 euro ogni 100 euro di riscosso ed è anche di quasi tre punti inferiore a quanto realizzato nel 2022 che presentava 8,7 euro. Questo è evidenziato nel Rapporto di Verifica 2023 pubblicato dal Dipartimento delle Finanze del Mef sui risultati conseguiti dall’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) nell’esercizio 2023 nonché gli aspetti più significativi della gestione dell’Ente. Imposta di soggiorno estesa a tutti i comuni. Sarà disciplinata dal regolamento comunale e sarà parametrata al costo del soggiorno potendo arrivare a sfiorare quota 25 euro. In buona sostanza al crescere dei costi pagati per il pernottamento si pagherà una imposta di soggiorno più elevata. I comuni non avranno mano libera sugli incassi che dovranno essere utilizzati per finalità turistiche o per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E’ quanto prevede la bozza di un articolo di revisione dell’imposta di soggiorno che è allo studio e potrebbe essere inserito in un decreto legge in approvazione nel consiglio dei ministri del 7 agosto. Anche se ieri in serata il ministero del turismo ha precisato che: «non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno. Il dialogo proseguirà a settembre».

Il fisco va a caccia di 1,4 mld €.

DI GIOVANNI GALLI

Rottamazione incassi a 5,4 miliardi ma se ne cercano 1,4 mancanti. Le rottamazioni dal 2017 al 2023 hanno fatto entrare nelle casse dello Stato 16,7 miliardi di euro. L’ultima edizione, la quater, si sarebbe dovuta chiudere lo scorso mese con la quinta e ultima rata, ma il governo ha deciso di prorogare il termine al 15 settembre. La proroga è contenuta nel decreto legislativo correttivo del concordato fiscale (si veda altro articolo a pagina 28) e nella serata di ieri è stata anticipata da parte del ministero dell’economia con un comunicato legge, dopo la firma del Capo dello stato sul provvedimento.

Rottamazione prorogata al 15/9.

DI CRISTINA BARTELLI

Arriva al fotofinish la proroga della rottamazione al 15 settembre mentre è pronto da oggi il nuovo redditometro per maxi evasioni con scostamenti da 70 mila euro. Arrivano anche le flat tax incrementali per un patto sulle tasse per due anni in super saldo. E le novità legate al nuovo redditometro e alla rimodulazione degli avvisi bonari avranno un costo per il 2024 pari a 2,5 mld di euro. Il decreto legislativo correttivo sul concordato preventivo ha tagliato il traguardo della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di ieri con il numero di dlgs 108/2024 e le norme entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione e quindi oggi.

Definizione con interessi certi.

DI FABRIZIO G. POGGIANI

I n tema di definizione agevolata delle controversie tributarie, gli interessi dovuti sui versamenti delle rate successive alla prima, devono essere calcolati al tasso legale rilevato alla data di perfezionamento della definizione stessa. Così l’Agenzia delle entrate che, con la risposta n. 168/2024, ha fornito chiarimenti in merito alla determinazione degli interessi dovuti nell’ambito dei versamenti rateali derivanti dalla definizione agevolata delle controversie tributarie, di cui ai commi da 186 a 205 dell’art. 1 della legge 197/2022 (legge di bilancio 2023).

Tari, ai rincari 2024 si aggiunge il peso delle componenti Arera.

di Giuseppe Debenedetto

Ai rincari generalizzati della Tari (causati dal recupero dell’inflazione e da altri fattori) quest’anno si aggiungono anche le componenti perequative previste dall’Arera con la delibera 386/2023. Si tratta delle due componenti finalizzate a coprire i costi riguardanti i rifiuti accidentalmente pescati e volontariamente raccolti (pari a 0,10 euro a utenza), nonché a copertura delle agevolazioni per eventi eccezionali e calamitosi (pari a 1,50 euro a utenza). Componenti che non rientrano nel computo dei costi del servizio rifiuti, ma che devono essere aggiunte nell’avviso di pagamento Tari dandone separata evidenza. L’importo di queste componenti è versato dai contribuenti al Comune, che a sua volta lo riversa alla Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali), ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza dell’Arera e del Ministero dell’economia e delle finanze.

Decreto d’agosto, scontro sulla tassa di soggiorno.

di Celestina Dominelli e Marco Mobili

Anche il mese d’agosto avrà il suo immancabile decreto legge. E si tratta di un nuovo provvedimento omnibus che non è ancora stato approvato ma che ha già fatto discutere. Perché nel ricco menu del Dl, atteso domani in Consiglio dei ministri, insieme alla bozza di testo unico sulle rinnovabili, anticipata da questo giornale (si veda Il Sole 24 Ore del 3 agosto), che rischia di rallentare le annunciate semplificazioni, è spuntata una rimodulazione della tassa di soggiorno. Norma su cui il ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanchè, si è però affrettato a precisare «che le interlocuzioni sull’eventuale riscrittura riprenderanno a settembre con le associazioni di categoria interessate». Associazioni che ieri, a valle delle prime indiscrezioni sulla rivisitazione, hanno fatto sentire la propria voce. La discussione si è accesa subito su alcuni contenuti della riforma. In primis, l’estensione a tutti i Comuni che vorranno applicarla, e non più solo ai capoluoghi o a quelli turistici considerati città d’arte -, con costi su quattro scaglioni differenziati in base alle spese di soggiorno (da 5 euro per pernottamenti sotto i 100 euro a un massimo di 25 euro al giorno per soggiorni di oltre 750 euro a notte). A scatenare la reazione degli operatori è stato poi il possibile tentativo di rafforzare il tributo come tassa di scopo anche per sostenere le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Una mossa, quest’ultima, che, come l’intera norma, è stata bocciata fin da subito da Confindustria Alberghi, la quale, con la presidente Maria Carmela Colaiacovo, si è detta preoccupata per l’approvazione di un testo «dove sembrerebbero venir meno alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione» e ha puntato il dito sia contro la scelta di indirizzare, come detto, parte del gettito sui rifiuti sia contro l’aumento complessivo dell’imposta «che, oltre al maggior costo, andrebbe anche ad applicarsi a destinazioni meno turistiche, contraddicendo gli sforzi di questi anni di operatori e amministrazioni locali, per una migliore distribuzione e destagionalizzazione dei flussi nelle aree interne».

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=z6cQPMQp70o

Il podcast

https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu