Riapertura rottamazione quater, Leo apre una breccia. Concorso alla finanza pubblica, risultato di amministrazione e disavanzo: è una questione di definizioni?.
Liti fiscali, la linea dell’Economia: accorpare il 40-50% delle Corti di I° grado. Condanne «irrisorie» e salvacondotti, Corte conti contro i freni ai danni erariali.
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Riapertura rottamazione quater, Leo apre una breccia.
Rottamazione quater, breccia sulla possibile riapertura. Stavolta è il viceministro Maurizio Leo a riaprire i giochi su una nuova rottamazione: «è una misura che si può valutare, spero si possa intervenire con tutte le cautele delle coperture nanziarie e della Ragioneria generale dello Stato». Dunque il governo fornisce una seppur tiepida apertura che dovrà essere raticata dalla ragioneria. Continua a spiegare Leo che: «Secondo i conteggi della Ragioneria potrebbe venire meno del gettito preventivato». L’emendamento sulla rottamazione, sopravvissuto alla falcidia delle ammissibilità di quelli al dl mille proroghe (dl 202/24) riapre i termini della rottamazione in atto per chi non è riuscito a saldare le rate in tempo.
Concorso alla finanza pubblica, risultato di amministrazione e disavanzo: è una questione di definizioni?
Il dado è tratto. Sono stati resi noti i “numeri” del contributo che gli enti territoriali, per il prossimo quinquennio, dovranno garantire a favore dei saldi di finanza pubblica. Contributo che si aggiunge alla “spending review” dello scorso anno, compresa quella informatica. Con il Bilancio di previsione 2025/2027, e per le annualità 2028 e 2029, gli enti territoriali indicati dall’articolo 1, comma 784, della legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024), parteciperanno al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e all’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dalle nuove regole della governance economica europea. Sono interessati alla nuova «spending review» le Regioni, le Province, le Città metropolitane e i Comuni, fatta eccezione per i Comuni: • in dissesto finanziario (articolo 244, Tuel) alla data del 1° gennaio 2025; • sottoposti a procedura di riequilibrio finanziario (articolo 243-bis, Tuel) alla data del 1° gennaio 2025; che hanno sottoscritto gli accordi previsti dall’articolo 1, comma 572, legge n. 234/2021 e all’articolo 43, comma 2, Dl n. 50/2022, convertito in legge n. 91/2022.
Liti fiscali, la linea dell’Economia: accorpare il 40-50% delle Corti di I° grado.
L’indirizzo del ministero dell’Economia è di accorpare tra il 40 e il 50% delle 103 Corti tributarie di primo grado. Un intervento, previsto dalla delega fiscale, che risponde anche all’obiettivo di razionalizzare la spesa complessiva per la giustizia del fisco (700 milioni per i prossimi tre anni), evitando di mantenere uffici giudiziari con flussi di ricorsi così ridotti da rappresentare un costo non più sostenibile. Nei giorni scorsi il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha inviato il piano della nuova geografia giudiziaria al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt), l’organo di autogoverno della giurisdizione. Si chiede di valutare l’ipotesi di accorpamento: lasciare le Corti dei capoluoghi di regione, pochi altri uffici nelle province e chiudere le 15 sezioni distaccate del secondo grado, mantenendo una sede d’appello per regione. L’obiettivo è di unire più Corti, così da raccogliere un minimo di 1.000-1.500 ricorsi su base annua.
Condanne «irrisorie» e salvacondotti, Corte conti contro i freni ai danni erariali.
La trasformazione in delega degli articoli che ripensano la struttura della Corte dei conti piace ai magistrati contabili. Che però non nascondono i rischi ancora presenti nella riforma in discussione alla Camera, a partire da una tripletta di norme che ai loro occhi rischiano di ridurre ai minimi termini le condanne erariali; cioè la funzione chiave nella giurisdizione della Corte che imporrebbe agli autori di danni di risarcire le casse pubbliche. Ora tutte le carte sono sul tavolo delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, dove dopo molti ripensamenti deve entrare nel vivo la riforma della magistratura contabile avviata a fine 2023 dal disegno di legge presentato dall’allora capogruppo di FdI Tommaso Foti, ora ministro per il Pnrr.
Il video
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Il podcast
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