Autotutela, mutazione genetica. Contraddittorio di primavera. Contraddittorio obbligatorio, per i casi di esclusione occorre attendere il decreto ministeriale. Enti contumaci, niente spese. Ravvedimento più conveniente con favor rei e sanzioni tagliate. Scontro tra Etc e gestori sul corrispettivo nel Pef.
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Autotutela, mutazione genetica
Per l’esercizio dell’autotutela tributaria di cui alla legge n.212/2000, è invece sufficiente il solo ripristino della legalità a favore del contribuente. Dunque l’autotutela tributaria ha subito una mutazione genetica assumendo la natura di strumento giustiziale. La certezza dei rapporti e delle entrate pubbliche paiono assumere un ruolo marginale. Sembra quindi profilarsi un irragionevole sbilanciamento a favore degli interessi del contribuente rispetto a quelli pubblici suscitando dubbi di legittimità costituzionale a carico della disciplina in commento (Corte Costituzionale, sentenza n.181/2017).
Contraddittorio di primavera
Il vero avvio della riforma sarà il 30 aprile: da quella data potrà operare pienamente il principio del contraddittorio in coerenza con la riforma dell’accertamento. E’ questo, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare, l’orientamento espresso in un apposito atto di indirizzo emanato dal Mef al fine di chiarire da un punto di vista operativo, la concreta applicazione delle nuove disposizioni quali, in particolare, l’efficacia del nuovo articolo 6 bis della legge n. 212 del 2000, cioè la norma che regola il contraddittorio obbligatorio.
Contraddittorio obbligatorio, per i casi di esclusione occorre attendere il decreto ministeriale
Nell’ambito del contraddittorio obbligatorio, con atto di indirizzo del 29 febbraio 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che fino al momento dell’emanazione del decreto ministeriale di elencazione delle fattispecie nelle quali il diritto al contraddittorio è assolutamente escluso e, in ogni caso, fino alla data del 30 aprile 2024 nulla sia mutato in ordine alle modalità procedurali di contraddittorio, occorrenti per far legittimamente valere la pretesa tributaria, tradizionalmente disciplinate nella legislazione ancora vigente. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato in data 29 febbraio 2024 un atto di indirizzo riguardante l’applicazione del contraddittorio obbligatorio.
Enti contumaci, niente spese
Gli enti locali e i concessionari non hanno diritto alla liquidazione delle spese processuali se sono rimasti contumaci, non hanno svolto attività difensiva nel corso del giudizio e non hanno sostenuto alcun costo. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 3889 del 12 febbraio 2024.
Ravvedimento più conveniente con favor rei e sanzioni tagliate
Il ravvedimento delle irregolarità fiscali in futuro sarà più conveniente, sia perché a fronte di una diminuzione generalizzata delle sanzioni edittali non è seguita – come si temeva dalla lettura della legge delega – una parallela diminuzione dell’abbattimento previsto per la regolarizzazione, sia perché viene introdotta la possibilità di applicare il cumulo anche per il ravvedimento. Occorre innanzitutto segnalare che le percentuali di abbattimento delle sanzioni in ipotesi di ravvedimento (di cui all’articolo 13 del Dlgs 472/1997) non sono state modificate dalle nuove norme contenute nella bozza di decreto di riforma delle sanzioni. La circostanza non è di poco conto in quanto, se si considera che il medesimo decreto introduce una riduzione generalizzata delle sanzioni edittali per le singole violazioni ne consegue che la regolarizzazione in futuro risulterà più conveniente.
Scontro tra Etc e gestori sul corrispettivo nel Pef
Il corrispettivo contrattuale per la gestione del servizio integrato dei rifiuti verrà, in questo modo, determinato dal Pef 2024/2025 predisposto dai gestori della raccolta e validato dagli Etc, contrapponendo da un lato i soggetti interessati al riconoscimento di un maggior margine di manovra rispetto agli strumenti di adeguamento inflazionistico consentiti nel nuovo Tool di Arera e, dall’altro, le autorità chiamate ad assicurare il rispetto del limite di crescita imposto dall’Autorità stessa. È facile immaginare che tale contrapposizione di interessi possa portare dei ritardi nelle operazioni di validazione definitive, anticipando le problematiche connesse al successivo adeguamento contrattuale.
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Il video
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Il podcast
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