Saldo Imu al 18 dicembre. Imu, prospetto informatico solo dal 2025: Comuni ancora senza vincoli sulle aliquote. Rebus delibere per i comuni. Cumulo giuridico anche per omesso versamento. Condutture, si paga il Cup.
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Saldo Imu al 18 dicembre
Il versamento, infatti, dovrà essere effettuato entro il prossimo 18 dicembre, considerato che il 16 dicembre è sabato e, quindi, la data per l’adempimento si sposta al giorno successivo non festivo. Sono obbligati a mettere mano al portafoglio e a versare integralmente il tributo i titolari di fabbricati, aree edificabili e terreni che non fruiscono di alcuna agevolazione. La seconda rata deve essere calcolata applicando le aliquote e le detrazioni deliberate dai comuni per l’anno in corso. La somma va versata a saldo di quanto già versato in acconto nel mese di giugno.
Imu, prospetto informatico solo dal 2025: Comuni ancora senza vincoli sulle aliquote
Rinviato al 2025 l’obbligo di utilizzare il prospetto informatico per la pubblicazione delle aliquote Imu. Come anticipato sul Sole 24 Ore il 27 novembre, con il comunicato stampa datato 30 novembre, il Dipartimento delle politiche fiscali conferma il differimento disposto dall’articolo 6 ter del decreto legge 132/2023 (Milleproroghe), convertito nella legge 170/2023. Il prospetto informatico delle aliquote è stato introdotto con decreto delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 luglio scorso, in attuazione del’articolo 1, comma 756, della legge 160/2019. In forza di tale norma, il potere dei comuni di differenziare le aliquote Imu potrà essere esercitato solo all’interno delle fattispecie indicate in tale decreto.
Rebus delibere per i comuni
Altre scelte legate al termine del bilancio sono quelle del Cup e dell’addizionale comunale Irpef: sul primo pende l’incognita dettata dal comma 817 della legge n. 160/2019 che impone di assicurare il gettito pari a quello dei prelievi sostituiti dal canone unico (Tosap/Cosap, Icp/Cimp), ma al contempo offre la possibilità di variare il gettito con la modifica delle tariffe. Per le tariffe Tari c’è più tempo per decidere, considerato il termine fisso del 30 aprile (con probabile slittamento al 31/7), slegato da quello del bilancio, ma occorre attivarsi tempestivamente per l’aggiornamento del Pef, propedeutico all’elaborazione tariffaria. E con l’immancabile incognita: le nuove componenti che finanziano la raccolta dei rifiuti nelle acque e le calamità naturali. In merito urge smarcare il tema dell’“utenza” (definizione, calcolo) e semplificare le procedure di incasso, riversamento e rendicontazione, suggerendo di prendere spunto dall’attuale meccanismo del Tefa.
Cumulo giuridico anche per omesso versamento
Cambio di rotta della Corte di cassazione che, con alcuni recenti pronunciamenti, ha ritenuto obbligatoria l’applicazione del cumulo giuridico ai casi di reiterata violazione pluriennale non solo dell’obbligo dichiarativo per Imu e Tari, ma anche per l’omesso versamento. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche l’Ordinanza n.27022 del 21/9/2023 relativa alla mancanza reiterata della denuncia Imu, nonché la sentenza 11432, sez. V, del 8/4/2022 che si spinge a riconoscere l’istituto della continuazione attenuata di cui all’art.12 del dlgs n. 472/97 anche ai casi di omesso versamento.
Condutture, si paga il Cup
Alcuni di questi gestori oggi invocano l’applicazione della disposizione contenuta nella Legge 160/2019 alla lettera D del comma 833, in cui viene stabilita l’esenzione per le occupazioni relative a servizi pubblici quando ne sia prevista, al termine della concessione, la devoluzione gratuita al Comune. In questo specifico settore, avviene l’opposto, cioè l’infrastruttura di proprietà dell’ente viene concessa in uso gratuito al gestore del servizio
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Il video
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Il podcast
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