Statali, 40 ore di formazione. Crediti tributari, gestione societaria, documenti contabili e debiti commerciali: le massime della Corte dei conti. Esenzioni Imu non per tutti. L’immobile in origine rurale tiene l’agevolazione Imu. Turismo, esenzione Imu per il Covid al proprietario dell’immobile socio di Snc.
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Statali, 40 ore di formazione.
U na settimana di formazione annuale almeno per tutti i dipendenti pubblici, corrispondente a 40 ore. Questo l’obiettivo minimo ssato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo con la Direttiva “Valorizzazione delle persone e produzione di valore pubblico attraverso la formazione. Principi, obiettivi e strumenti” adottata ieri. Si tratta di un documento nel quale all’illustrazione dei ni e degli obiettivi generali, in particolare il perseguimento del “valore pubblico”, si uniscono anche indicazioni operative molto rilevanti, riassunte in particolare nella Tavola 1 facente parte del paragrafo 5, in tema di sistema dell’oerta formativa per il conseguimento degli obiettivi di formazione. Quest’ultima va considerata come obbligatoria, non tanto perché imposta dalle disposizioni normative ed anche espressamente considerata come target del Pnrr, ma soprattutto poiché si tratta di uno strumento imprescindibile di potenziamento delle capacità operative dei dipendenti pubblici. Ecco perché per i dirigenti deve costituire un obiettivo specico, la cui violazione implica responsabilità dirigenziale, tale da incidere negativamente sulla retribuzione di risultato
Crediti tributari, gestione societaria, documenti contabili e debiti commerciali: le massime della Corte dei conti.
Accordo transattivo sui crediti tributari In sede di composizione negoziata della crisi d’impresa, il Comune non può aderire a un accordo transattivo dei crediti tributari auto-amministrati, in quanto la normativa vigente non lo prevede. Rileva, il comma 2-bis dell’articolo 23 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza che continua a riferirsi soltanto ai “tributi amministrati dalle agenzie fiscali”, senza menzionare i tributi locali. Il legislatore, in altre parole, continua a disegnare un perimetro che non contempla, al suo interno, i tributi locali (certamente per quelli auto-amministrati). Si tratta di un’omissione che, allo stato attuale, deve intendersi come voluta, ovvero equivalente a una vera e propria preclusione tacita (ancorché, auspicabilmente, temporanea), in forza del noto brocardo per cui dove la legge tace non vuole, anche perché il legislatore ben avrebbe potuto, nel ri-disciplinare la materia, in sede di codificazione e dei successivi interventi correttivi, optare per un chiarimento che dottrina e giurisprudenza avevano ripetutamente sollecitato rispetto alla transigibilità fiscale anche dei tributi locali. Sezione regionale di controllo della Lombardia – Parere n. 256/2024
Esenzioni Imu non per tutti.
Gli immobili delle amministrazioni statali, delle regioni, delle province e dei comuni sono esenti dall’imposta municipale solo se utilizzati direttamente dall’ente proprietario per compiti istituzionali. Gli immobili del Ministero della difesa, dunque, sono soggetti al pagamento dell’Imu se non utilizzati per ni istituzionali. L’agevolazione, infatti, non spetta se gli immobili vengono adibiti ad abitazione dei dipendenti del Ministero o dei loro familiari. Non ha alcuna rilevanza, poi, che il canone percepito non sia un corrispettivo, ma un semplice rimborso dei costi di manutenzione, né che gli immobili siano collocati all’interno di una base militare. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza 118 del 4 gennaio 2025.
L’immobile in origine rurale tiene l’agevolazione Imu.
Un fabbricato rurale classificato dalle origini in una categoria catastale abitativa, se in possesso dell’annotazione della sussistenza dei requisiti di ruralità negli atti del catasto, può scontare il trattamento agevolato Imu destinato ai fabbricati rurali strumentali all’esercizio delle attività agricole. L’annotazione apposta secondo il Dm 26 luglio 2012, emanato in virtù dell’articolo 13, comma 14-bis, del Dl 201/2011, infatti, è idonea a certificare il rispetto dei requisiti impartiti dall’articolo 9, comma 3-bis, del Dl 557/1993. Questo il principio affermato dalla Suprema Corte nell’ordinanza 32300/2024 del 13 dicembre scorso, che dovrebbe porre fine alla querelle tra comuni e agricoltori nei cui terreni insistono immobili un tempo destinati ad abitazione e oggi utilizzati a supporto delle attività (depositi attrezzi, locali per protezione piante, conservazione prodotti, mangimi, ecc.)
Turismo, esenzione Imu per il Covid al proprietario dell’immobile socio di Snc.
L’esenzione Imu prevista durante l’emergenza Covid per le strutture turistico alberghiere spetta anche se il proprietario dell’immobile svolge l’attività imprenditoriale come socio di una Snc (società in nome collettivo). Si realizza in questo caso, infatti, la condizione richiesta dalle due norme agevolative (articolo 177 del Dl 34/2020 e articolo 78 del Dl 104/2020), ossia che i «proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate». A queste conclusioni è giunta la Cgt Napoli con la sentenza 15284/19/2024, che valorizza le indicazioni arrivate dal dipartimento delle Finanze con la nota 29191/2021 (si veda «Il Sole 24 Ore» del 12 giugno 2021), secondo cui «la condizione, richiesta dalla legge, della coincidenza tra il soggetto passivo e il gestore dell’attività sia rispettata, dal momento che le società di persone non hanno personalità giuridica e hanno un’autonomia patrimoniale imperfetta»
Il video
https://www.youtube.com/watch?v=2BzRPiI-h5Y
Il podcast
https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu