Le disparità e le inefficienze di un sistema a tre corsieMulte e servizi, 19 miliardi non pagatiA Milano solo il 55% paga nei tempi le multeA Roma incassi al 35%, l’aiuto arriva dalle app
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Le disparità e le inefficienze di un sistema a tre corsie
Il problema delle inefficienze di riscossione delle multe stradali da parte dei Comuni richiede un inquadramento preliminare sulle regole del gioco. I Comuni possono scegliere tra tre diverse forme di riscossione: la riscossione diretta, l’affidamento a soggetti privati e il ricorso ad agenzia delle Entrate-Riscossione. In quest’ultimo caso, l’inefficienza è attribuibile solo all’Agenzia, perché una volta trasmesso il carico, il Comune non deve fare altro che attendere i flussi informativi dell’agente della riscossione. A tale riguardo, non è superfluo ricordare che con la recente riforma le responsabilità dell’Agenzia si riducono alla notifica tempestiva della cartella di pagamento e all’interruzione del termine di prescrizione. Questo dovrebbe segnare il passaggio da una riscossione caratterizzata dal formale rispetto delle procedure a una funzionale al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella convenzione con il ministero dell’Economia. Se fino ad ora l’attenzione alle partite di importo modesto, come le multe stradali, è stata poca da parte del riscossore pubblico, non è chiaro come la situazione possa cambiare con il mutamento di prospettiva della riforma.
Multe e servizi, 19 miliardi non pagati
I Comuni sono in attesa di pagamenti per 19 miliardi di euro fra multe stradali, tariffe dei servizi come le mense o il trasporto scolastico e canoni per le concessioni di beni pubblici. Ma l’attesa è lunga, e spesso infruttuosa. E questo spiega gli sforzi avviati dagli amministratori per provare a rinforzare le maglie di una riscossione chiamata a dare ossigeno a bilanci sempre più schiacciati dal rapporto complicato fra spese correnti in aumento, perché i contratti di lavoro vengono rinnovati e l’inflazione ha colpito duro, e entrate che non hanno più margini ordinari di crescita. L’ultima rilevazione della Corte dei conti sulla finanza locale (delibera 13/2024 della Sezione delle Autonomie) spiega bene i termini della questione. I «residui attivi», termine che la contabilità pubblica affibbia ai crediti non riscossi, sono arrivati a fine 2022 a 19,05 miliardi, con un aumento dell’1,8% rispetto all’anno prima.
A Milano solo il 55% paga nei tempi le multe
A Milano la riscossione delle multe rappresenta un problema come in tutte le grandi città: circa il 45% non viene riscosso, almeno non in tempi ragionevoli (cioè utile per il bilancio in corso). La percentuale è la stessa da anni, i miglioramenti ci sono ma procedono, almeno per ora, lentamente. Va meglio però con le imposte: qui i cittadini dimostrano di essere responsabili, con una riscossione tra il 90 e il 95%, in linea con la media delle città del Nord Ovest
A Roma incassi al 35%, l’aiuto arriva dalle app
La riscossione delle multe stradali resta un tasto dolente anche per Roma Capitale, nonostante i miglioramenti registrati per tutte le entrate correnti: secondo il rendiconto 2023 approvato dalla Giunta guidata da Roberto Gualtieri, gli accertamenti sono arrivati a quota 5,606 miliardi dai 5,257 del 2022 (+6,6%), con un aumento da 3 a 3,199 miliardi per le entrate tributarie e da 1 a 1,207 miliardi per quelle extratributarie. Pure la quota di incassi in conto competenza, in particolare per tasse e contributi, è salita dal 59% del 2019 al 70% del 2023, ossia da 1,7 miliardi a 2,2. La capacità di incasso delle entrate extratributarie è cresciuta del 14%, da 548 milioni a 624 milioni. Ma i margini di progresso sono ampi, perché la capacità di riscossione è al 52 per cento. E perché sui conti pesano sanzioni arretrate, multe in larga parte, per 2,7 miliardi.
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Il video
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Il podcast
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