Credito Ici e debito Imu, niente compensazione senza regolamento comunaleSull’Imu Milano sorride, Bologna lancia un appello
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Credito Ici e debito Imu, niente compensazione senza regolamento comunale
llegittima la compensazione di un credito Ici con un debito Imu dell’anno successivo senza un apposito regolamento comunale che lo preveda. L’unica possibilità, in tale ipotesi, è la richiesta del rimborso del credito vantato nei confronti dell’Amministrazione locale. È quanto affermato dalla Cassazione con l’ordinanza 30433/2024, che ha respinto il ricorso di una contribuente nei confronti del Comune accertatore. Il contenzioso tributario è la conseguenza di un avviso di rettifica Ici relativo all’annualità 2011 emesso dal Comune; la contribuente, a seguito della sentenza sfavorevole della Ctr, è ricorsa in Cassazione con una serie articolata di motivazioni. Relativamente alla parte che interessa il presente commento la contribuente censura la sentenza della Commissione tributaria regionale perché ha erroneamente respinto la richiesta di compensazione del debito tributario con il credito maturato nei confronti del Comune, a titolo di Imu 2012.I giudici di legittimità nel respingere il ricorso osservano preliminarmente che, con riferimento ai tributi locali non sussiste l’operatività incondizionata dell’istituto della compensazione, avendo l’articolo 1, comma 167, della legge 296/2006 che «gli enti locali disciplinano le modalità con le quali i contribuenti possono compensare le somme a credito con quelle dovute al Comune a titolo di tributi locali». Va ricordato che la possibilità della compensazione dei crediti con debiti tributari, è previsto dall’articolo 8 dello Statuto del contribuente (legge n. 212/2000) e può applicarsi, sia con riferimento a crediti e debiti relativi alla stessa imposta (compensazione verticale), sia con riferimento a crediti e debiti relativi ad imposte diverse (compensazione orizzontale).
Sull’Imu Milano sorride, Bologna lancia un appello
M ilano sorride, mentre Bologna lancia un appello sull’Imu per il terzo settore. Nel capoluogo lombardo, come si legge sui profili social del consigliere Valerio Pedroni, sono state approvate le nuove regole Imu, per cui «l’esenzione dell’aliquota è stata estesa anche ai privati che cedono in comodato gratuito i propri immobili al comune o a enti del terzo settore, a patto che siano usati esclusivamente per scopi istituzionali o statutari». Per quanto riguarda Bologna, l’appello lanciato dalla dirigente del comune, Miriam Pepe, parte dalle novità introdotte dal decreto Mef del 6 settembre. Nelle aliquote finora vigenti, ha spiegato Pepe, rientrava uno sconto allo 0,76% per gli immobili delle Onlus. Ma «il nuovo decreto non prevede più questa fattispecie o, meglio, ne prevede una che comprende Onlus e terzo settore che, come è abbastanza comprensibile, è molto più ampia di quella prevista dal comune».
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