Niente ricorsi contro la rettificaAbitazioni ristrutturate, nuove rendite catastali alla prova del saldo Imu Distinzioni circa i termini di prescrizioneIl giudice stesso può annullare la cartellaI servizi condizionano la categoria catastaleIngiunzione valida verso la società sopravvissutaLa pretesa annullata cancella pure l’ipoteca
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Niente ricorsi contro la rettifica
N on può essere impugnato il provvedimento di rettifica in autotutela di un avviso di accertamento definitivo, ossia l’atto con cui il Fisco riduce il tributo e le sanzioni. Il contribuente può opporsi solo se la rettifica comporti una pretesa maggiore rispetto a quella originaria. Altrimenti, il ricorso è inammissibile. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza 28775 dell’8 novembre 2024. Per i giudici di piazza Cavour, “qualora sia stato adottato un provvedimento in autotutela disponente la riduzione della pretesa impositiva fatta valere con un atto divenuto definitivo, esso non può comportare alcuna effettiva innovazione lesiva degli interessi del contribuente rispetto al quadro a lui già noto e consolidatosi a causa della mancata tempestiva impugnazione del precedente accertamento, dovendo ammettersi l’autonoma impugnabilità del nuovo atto soltanto se di portata ampliativa dell’originaria pretesa”.
Abitazioni ristrutturate, nuove rendite catastali alla prova del saldo Imu
Passato lo spauracchio di un blitz con la manovra, il saldo Imu di lunedì 16 dicembre sarà comunque l’occasione di fare i conti con le nuove rendite catastali per molti proprietari di casa. Tutti quelli che hanno aggiornato e aumentato i valori catastali dopo aver sfruttato il 110% e gli altri bonus. Si sa che negli ultimi anni non c’è stato un massiccio “effetto superbonus” in catasto. Tant’è vero che la rendita media delle unità abitative è aumentata di appena lo 0,8% tra il 2019 – ultimo anno prima dei maxisconti fiscali – e la fine del 2023: passando da 487,86 a 491,69 euro (si veda Il Sole 24 Ore di Lunedì 21 ottobre). Eppure, se guardiamo al totale delle unità e ai movimenti tra le categorie, possiamo notare diverse situazioni che determinano un incremento dell’imposta immobiliare dovuta
Distinzioni circa i termini di prescrizione
È dovuto il vaglio giudiziale, da parte della Corte, sulla eventuale maturazione del termine di prescrizione che sia avvenuta, con nuovo decorso, dalla comprovata notifica della cartella di pagamento fino alla data della intimazione resa oggetto di ricorso. Si tratta dell’osservazione specificata dalla Cgt di II grado del Lazio nella sentenza n. 790/2024, depositata lo scorso 2 febbraio.
Il giudice stesso può annullare la cartella
U na volta acclarata in giudizio l’illegittimità della cartella di pagamento, rilevata per esempio sotto il profilo dell’intervenuta prescrizione della pretesa, può procedere d’ufficio al suo annullamento anche lo stesso giudice, laddove l’ufficio del concessionario si sia limitato a emettere un mero provvedimento di sospensione dell’atto. È quanto disposto dalla Cgt di I grado di Latina (giudice monocratico Costantino Ferrara) nella sentenza n. 638/2024,
I servizi condizionano la categoria catastale
P er gli immobili utilizzati da una società per esercizio di attività finalizzate a garantire il corretto funzionamento del servizio idrico integrato, essendo classificabili come immobili destinati a servizi di rilevanza economica ai sensi dell’art. 113 del dlgs n. 267/2000, è corretta l’attribuzione della categoria D rivolta agli immobili speciali a destinazione produttiva e industriale. Sono i canoni riconosciuti dalla Cgt di I grado di Milano nella sentenza n. 1433/2024
Ingiunzione valida verso la società sopravvissuta
È valida la notifica di una ingiunzione di pagamento dell’Imu ancora dovuta al comune se avvenuta nei confronti dell’ex socio e liquidatore della Srl che, alla data di notifica dell’atto, risulti estinta e cancellata dal registro delle imprese da meno di cinque anni. Si tratta della specifica che si legge nella sentenza n. 1372/2024 della Cgt di I grado di Milano depositata lo scorso 27 marzo, in esito al ricorso proposto da un ex socio e liquidatore di una Srl ormai estinta e cancellata dal registro delle imprese contro una ingiunzione di pagamento dell’Imu ancora dovuta per gli anni dal 2014 al 2017 al Comune di Cormano.
La pretesa annullata cancella pure l’ipoteca
L a cancellazione dell’ipoteca va disposta, anche d’ufficio, “qualora il titolo, per qualsiasi causa, divenga inefficace, con disposizione che va resa nello stesso provvedimento con cui viene accertata la sopravvenuta inefficacia”. Conseguentemente, nel momento in cui la Corte di merito annulla la cartella di pagamento deve procedere, contestualmente, alla cancellazione dell’ipoteca come richiesto dal contribuente nel ricorso introduttivo. Sono le conclusioni che si leggono nell’ordinanza n. 27639/2024 emessa dalla sezione quinta della Cassazione tributaria civile
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Il video
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Il podcast
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