Niente mediazione e crescono i ricorsi. Imu, cosa deve fare chi ha omesso (o sbagliato) l’acconto del 17 giugno. Le delibere Tari sono autonome.
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Niente mediazione e crescono i ricorsi.
Maria Mantero
Il 2024 riparte con un’impennata dei contenziosi tributari, tra gennaio e marzo sono pervenuti alla corte di giustizia quasi il 38% in più dei ricorsi pervenuti nello stesso periodo del 2023. Il motivo però sembra essere chiaro: il ripristino dell’ordinario termine di costituzione in giudizio di 30 giorni dalla notifica del ricorso per le liti con valore fino a 50 mila euro, rispetto al termine precedentemente consentito dall’istituto della mediazione, abrogato dal 2024, che posticipava la costituzione in giudizio al decorrere dei 90 giorni previsti per la mediazione.
Imu, cosa deve fare chi ha omesso (o sbagliato) l’acconto del 17 giugno.
di Giuseppe Debenedetto
Il 17 giugno è scaduto il termine per versare l’acconto Imu 2024 ma è ancora possibile correggere alcuni errori formali (come l’indicazione del codice tributo o del codice catastale) o sostanziali, come l’omesso o insufficiente versamento. Per questi si apre la strada del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs 472/97), che consente al contribuente di regolarizzare la propria posizione con il versamento di una sanzione ridotta e degli interessi legali (che dal 1° gennaio 2024 sono scesi al 2,5%). L’importo varia a seconda del tempo trascorso, con una sanzione che arriva al massimo al 5% (rispetto al 30%), come di seguito indicato: ravvedimento sprint (pagamento effettuato entro 14 giorni dal termine): in questo caso la sanzione è dello 0,1%, pari a 1/10 di quella ordinaria dell’1%, per ogni giorno di ritardo; • ravvedimento breve (tra il 15° e il 30° giorno): in questo caso la sanzione è pari all’1,5% da calcolare sull’importo del tributo dovuto; • • ravvedimento medio (dal 31° al 90° giorno): la sanzione in questo caso è dell’1,67%; • ravvedimento lungo (fino a un anno): si applica la sanzione del 3,75%; ravvedimento lunghissimo (fino a cinque anni) che si divide in due tipologie: se il pagamento avviene entro 2 anni, la sanzione ordinaria del 30% viene ridotta a 1/7 e quindi è pari al 4,29%; nel caso in cui si superassero i 2 anni la sanzione sale al 5 per cento.
Le delibere Tari sono autonome.
di Sergio Trovato
L’ annullamento giudiziale della delibera Tari adottata dall’amministrazione comunale, con la quale vengono fissate le tariffe per una determinata annualità, non produce alcun effetto negativo sulle delibere emanate negli anni successivi, che sono meramente confermative di quella annullata. Ogni delibera tariffaria ha una propria autonomia rispetto a quella precedente. Lo ha stabilito la Cassazione, con l’ordinanza 13329 del 14 maggio 2024
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Il video
https://www.youtube.com/watch?v=Ko4mI3Kk0uo
Il podcast
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