Stampa & Tributi del 14 giugno 2024

Testi unici, approvazione scaglionata in tre tappe

Per i nove Testi unici chiamati a fare ordine sulle regole del Fisco italiano si va verso un’approvazione in tre tappe e senza un’entrata in vigore immediata per consentire un periodo di rodaggio. Mentre per il Codice doganale viene confermata una corsia separata (lo schema di decreto esaminato in via preliminare il 26 marzo si appresta ora all’esame delle commissioni parlamentari per i pareri). Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha delineato la road map per l’approvazione dei Testi che sono stati messi in consultazione sul sito delle Entrate fino allo scorso 13 maggio, e che hanno raccolto 218 tra osservazioni e suggerimenti da parte di categorie produttive, professionisti e docenti universitari. Proprio tenendo conto dei “consigli” arrivati, si partirà da sanzioni, imposta di registro, tributi minori e contenzioso.

Cartelle esattoriali, tornano in gioco i limiti all’impugnazione

Invito al governo a valutare l’estensione dei casi in cui è ammessa l’impugnazione diretta della cartella di pagamento, riducendo la portata del divieto contenuto nell’articolo 12, comma 4-bis, del Dpr 602/1973. Tra le osservazioni del parere della commissione Finanze del Senato sullo schema di decreto legislativo di riforma della riscossione, spicca l’indicazione a recepire il monito della Corte costituzionale con la sentenza 190/2023. L’articolo 12, al comma 4-bis, ammette l’impugnazione diretta della cartella non notificata solo qualora il debitore sia in grado di dimostrare, alternativamente, una delle tre situazioni tipizzate nella norma. Si tratta, in particolare: • della possibilità di subire una esclusione da una procedura a evidenza pubblica; del rischio di ricevere il pignoramento del credito vantato verso una pubblica amministrazione, per effetto di una segnalazione da parte di quest’ultima, laddove si riscontri una morosità verso l’agente della riscossione, in base all’articolo 48-bis del Dpr 602/1973; • • della possibilità di perdere un beneficio nei riguardi di una pubblica amministrazione.

Imu, contribuenti alla cassa

di Sergio Trovato

Lunedì prossimo è l’ultimo giorno utile per pagare la prima rata Imu. Il termine ultimo per il versamento, infatti, è fissato al 17 giugno, anziché al 16 giugno che è il termine ordinario, perché quest’ultimo cade di domenica. Dal giorno successivo, i ritardatari potranno avvalersi del ravvedimento operoso pagando una mini sanzione. Sono tenuti a versare l’acconto i titolari di fabbricati, aree edificabili e terreni. Sono invece esonerati dal pagamento gli immobili adibiti a abitazione principale, tranne quelli di lusso, ville e castelli, ai quali è riconosciuta una detrazione d’imposta. Dell’esenzione fruiscono anche gli immobili posseduti e utilizzati dagli enti non profit, anche in comodato, quelli occupati abusivamente e i terreni agricoli. Hanno diritto invece a una riduzione del tributo gli immobili inagibili, le unità immobiliari date in uso gratuito a parenti in linea retta, entro il primo grado, i fabbricati di interesse storico o artistico e quelli locati a canone concordato. La prima rata può essere calcolata applicando le aliquote e le detrazioni deliberate dai comuni per l’anno precedente. L’importo da versare è pari alla metà di quanto pagato nel 2023.

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Il video

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Il podcast

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