Contraddittorio preventivo solo dopo il 30 aprile Accertamento: analisi del rischio fiscale da bilanciare con la tutela della privacy Riscossione: nuove regole sulla compensazione tra rimborsi e importi non versati Notifica regolare con la produzione in giudizio della Cad inviata al contribuente assente Fondazioni, esenzione ok se la retta è simbolica I rifiuti speciali riducono la superficie tassabile Lo sgravio sulla Tari è esteso alle sanzioni
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Contraddittorio preventivo solo dopo il 30 aprile
Nel decreto legge 39/2024 sui crediti d’imposta spuntano due indicazioni interessanti. La prima è la conferma, seppur tra le righe, che la proroga di 85 giorni dei termini di decadenza per la notifica degli atti di accertamento, prevista dall’articolo 67, dl 18/2020, si applica non solo alle annualità in decadenza nel 2020, ma a tutti gli anni «accertabili» in quell’anno, e quindi anche agli omessi versamenti 2018 e alle infedeli/omesse denunce 2017. La loro scadenza ordinaria era fissata al 31 dicembre 2023, ma è stata prorogata al 25 marzo 2024. Diversamente non si capirebbe la ratio dell’articolo 7, comma 3, visto che la necessità di salvaguardare «la proroga dei termini di decadenza» ha senso solo se ci sono termini in scadenza tra il 18 gennaio e il 30 marzo 2024. La seconda indicazione è che i Comuni possono, fino al 30 aprile, notificare atti di accertamento senza preoccuparsi del contraddittorio, e ciò indipendentemente dall’approvazione del regolamento comunale di attuazione dello Statuto, visto che la decorrenza del contraddittorio non può essere derogata dal regolamento. Il decreto prova anche mettere ordine sulla data di avvio del contraddittorio preventivo, certificando l’impasse iniziale.
Accertamento: analisi del rischio fiscale da bilanciare con la tutela della privacy
L’analisi del rischio fiscale mette in stand-by la privacy del contribuente. Ma non la esclude del tutto. E se a dover forgiare lo scudo in dotazione al contribuente è lo stesso Fisco (investito del compito di scrivere un regolamento apposito), alcuni strumenti di difesa, residuali ma niente affatto trascurabili, sono nelle mani degli interessati. È quanto si deduce da un inquadramento sistematico dell’art. 2 del decreto attuativo della delega fiscale in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale nell’ordinamento della privacy e della protezione dei dati. L’art. 2 del D.Lgs. n. 13/2024 (decreto attuativo della delega fiscale recante “Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale”) è, in effetti, dedicato all’analisi del rischio fiscale e sembra mettere in un angolo le prerogative connesse alla sfera di protezione de dati personali. Ma non è proprio così. In generale, per rischio si intende una valutazione analitica di carattere presuntivo rispetto a un futuro evento negativo.
Riscossione: nuove regole sulla compensazione tra rimborsi e importi non versati
Con la riforma del sistema nazionale della riscossione, in attuazione della legge delega fiscale, arrivano nuove regole sulla compensazione tra rimborsi e importi non versati a seguito di notifica di una o più cartelle di pagamento. Lo schema di decreto delegato approvato dal Governo prevede alcune modifiche in tema di procedura, ambito di applicazione, limiti e condizioni per la compensazione. Cosa cambia?
L’art. 15 del decreto di riforma del sistema nazionale della riscossione incide notevolmente sulla disciplina di cui all’art. 28-ter del D.P.R. n. 602/1973, in tema di pagamento mediante compensazione volontaria con crediti d’imposta. Con la disposizione citata il legislatore ha introdotto, nel sistema della riscossione tributaria, quello strumento civilistico di estinzione dell’obbligazione che si verifica allorché due soggetti sono contestualmente creditore e debitore l’uno dell’altro di debiti reciproci omogenei, certi, liquidi ed esigibili, cosicché i debiti contrapposti si cancellano, fino alla concorrenza dello stesso valore.
Notifica regolare con la produzione in giudizio della Cad inviata al contribuente assente
In caso di irreperibilità relativa del destinatario di un atto, il notificante deve provvedere alla produzione giudiziale dell’avviso di ricevimento della raccomandata che comunica l’avvenuto deposito dell’atto notificando presso l’ufficio postale. Lo chiarisce la Cassazione con l’ordinanza n. 9125/24.
Fondazioni, esenzione ok se la retta è simbolica
L’ adozione di rette per alloggi studenti che non rispecchino una contribuzione puramente simbolica configura, in capo a una fondazione, attività economica comportante l’esclusione dell’esenzione dalle imposte comunali. Questo il canone espresso dalla Cgt di I grado di Roma nella sentenza n. 3100/2024 (Presidente relatore Costantino Ferrara), depositata lo scorso 5 marzo.
I rifiuti speciali riducono la superficie tassabile
N ella determinazione della superficie tassabile ai fini Tari il comune non deve tener conto della parte di essa che, per proprie caratteristiche strutturali, è idonea a produrre rifiuti speciali, il cui smaltimento compete al produttore e non all’ente di raccolta. Lo si trae dalla sentenza n. 2888/2023 della Cgt di II grado del Lazio, depositata il 15 maggio 2023.
Lo sgravio sulla Tari è esteso alle sanzioni
L o sgravio riconosciuto dal concessionario che ha agito per conto dell’ente comunale nel recupero della Tari, resosi necessario per il versamento di importi rateizzati dal contribuente, comporta l’abbattimento anche delle sanzioni precedentemente irrogate. Sono i canoni riconosciuti dalla Cgt di I grado di Milano nella sentenza n. 1529/2023, depositata il 27 aprile 2023.
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Il video
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Il podcast
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