Dlgs accertamento, dati pubblici non utilizzabili. Compensazione preclusa con ruoli sopra 100.000 euro fino al pagamento dell’intero debito. Nuova autotutela obbligatoria, il diniego diventa impugnabile. Rischio costi e caos sulle procedure: dall’Autorità sui conti alert autonomia. Cartelle, 1.100 mld € nel cestino. Il ricorso sana la notifica nulla. Servizio rifiuti, exit strategy. Esenzione Imu prima casa, conta la dimora abituale.
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Dlgs accertamento, dati pubblici non utilizzabili
No all’utilizzo di informazioni pubblicamente disponibili negli accertamenti fiscali. Non sono affidabili e sono raccolte e diffuse per finalità differenti dal contrasto dell’evasione fiscale. È questa la posizione del Garante della privacy, formulata nel provvedimento n. 3 dell’ 11 gennaio 2024, con la quale ha espresso parere favorevole condizionato allo schema di decreto legislativo sugli accertamenti tributari. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri del 25 gennaio 2024 e contiene alcune norme sull’analisi del rischio da parte delle autorità fiscali. In particolare il decreto prevede l’uso dell’Intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati nei procedimento di analisi del rischio tributario
Compensazione preclusa con ruoli sopra 100.000 euro fino al pagamento dell’intero debito
Dal 1° luglio 2024, per i contribuenti con iscrizioni a ruolo per imposte erariali per un importo superiore a 100.000 euro, è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione. In base alla legge di Bilancio 2024, il divieto cessa di applicarsi a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate. L’interpretazione letterale della norma sembra precludere la compensazione ai contribuenti che raggiungono la soglia di 100.000 euro, sin tanto che non pagano l’intero ammontare del debito iscritto a ruolo, a nulla rilevando la successiva riduzione parziale del debito iscritto a ruolo. Una soluzione che, però, desta alcune perplessità, così come la concorrenza al raggiungimento del limite di 100.000 euro anche dei debiti fiscali rateizzati e i profili sanzionatori del nuovo divieto.
Nuova autotutela obbligatoria, il diniego diventa impugnabile
Il Dlgs di riforma introduce nello Statuto dei diritti del contribuente l’istituto dell’autotutela che finora era disciplinato da un datato decreto ministeriale. Il legislatore delegato ha distinto due ipotesi: un’autotutela obbligatoria e una facoltativa. I casi di illegittimità indicati nel nuovo articolo 10-quater dello Statuto (legge 27 luglio 2000, n. 212): – errore di persona; – errore di calcolo; – errore sull’individuazione del tributo; – errore materiale del contribuente, facilmente riconoscibile dall’Amministrazione finanziaria; – errore sul presupposto d’imposta; – mancata considerazione di pagamenti d’imposta regolarmente eseguiti; – mancanza di documentazione successivamente sanata, non oltre i termini ove previsti a pena di decadenza. Al di fuori di questi casi, l’Amministrazione (nuovo articolo 10-quinquies dello Statuto) può comunque procedere all’annullamento
Rischio costi e caos sulle procedure: dall’Autorità sui conti alert autonomia
La definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni per le funzioni svolte dagli enti territoriali trova il principale ostacolo sul piano finanziario». E ancora: «In un contesto in cui le prestazioni degli enti territoriali sono storicamente differenziate sul territorio, l’introduzione di Lep che implichino l’aumento dei livelli delle prestazioni nelle realtà più deficitarie richiederà necessariamente il reperimento di risorse». La posizione dell’Ufficio parlamentare di Bilancio non pecca per assenza di chiarezza.
Cartelle, 1.100 mld € nel cestino
Il magazzino delle cartelle esattoriali sfonda quota 1200 miliardi di euro ma circa il 92% è da stralciare perché irrecuperabile. Oltre carichi oggetto di regolare dilazione (il cui valore è di 18,8 miliardi di euro) solo 101,7 miliardi risultano infatti potenzialmente ancora riscuotibili.
Il ricorso sana la notifica nulla
La notifica irregolare degli atti tributari è sanabile per raggiungimento dello scopo se il contribuente propone ricorso. Non è mai sanabile, invece, la notifica inesistente, vale a dire quella che viene fatta al di fuori dello schema legale e che è affetta da una gravissima irregolarità. Lo prevede l’articolo 1 del decreto legislativo 219/2023, che ha riscritto e integrato le regole dello Statuto dei diritti del contribuente
Servizio rifiuti, exit strategy
La nuova versione dell’articolo 238, comma 10, del testo unico ambientale, introdotta dall’articolo 3 comma 12 del decreto legislativo n. 116/2020, ha dato la possibilità alle utenze non domestiche di uscire dal servizio pubblico e di ricorrere a soggetti specializzati per l’avvio a recupero di tutti i rifiuti prodotti, il tutto per avere l’abbuono della quota variabile della tariffa.
Esenzione Imu prima casa, conta la dimora abituale
Dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 209/2022 in merito al concetto di abitazione principale, molti comuni hanno inviato avvisi di accertamento Imu contestando la mancanza del requisito della dimora abituale dovuta ai bassi consumi rilevati di luce, gas e acqua
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Il video
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Il podcast
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