Stampa & Tributi del 15 gennaio 2024

Concorso alla finanza pubblica sul modello delle regioni- Tarsu, accertamento illegittimo se generico e e il calcolo dell’imposta non è corretto.Tari, delibere da motivare. #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione #stampaetributi

Autotutela, diniego impugnabile Finalmente si può accedere agli atti del procedimento tributario prima della notifica dell’accertamento. Ma restano delle lacune…Atti della riscossione, notifiche a mezzo Pec

Imu, salve le delibere fino al 30 novembre 2023.Riduzioni Tasi solo con prova di inagibilità.Rischio rimborsi sull’Imu del non profit.Tari, fabbisogni standard con l’aggiornamento dei parametri di calcolo

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Il video

https://www.youtube.com/watch?v=RcH-9eiEhzI

Il podcast

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Autotutela, diniego impugnabile

I mpugnabile il diniego di autotutela del fisco. La mancata adozione del provvedimento dà diritto al contribuente di presentare ricorso innanzi al giudice tributario per contestare il rigetto dell’istanza di riesame o il silenzio rifiuto, nei casi in cui l’amministrazione è obbligata a emanarlo. L’interessato può proporre azione giudiziale innanzi alla corte di giustizia tributaria per contestare il diniego. E’ quanto prevede l’articolo 1 del decreto legislativo 220 del 30 dicembre 2023, pubblicato sulla Gu n. 2 del 3 gennaio 2024, che ha apportato modifiche alla disciplina del processo tributario.

Finalmente si può accedere agli atti del procedimento tributario prima della notifica dell’accertamento. Ma restano delle lacune…

Finalmente trova codificazione nel nostro sistema tributario il diritto del contribuente di accedere ed estrarre copia degli atti del fascicolo del procedimento tributario, prima che l’Amministrazione finanziaria notifichi la sua pretesa. Il nuovo art. 6-bis dello Statuto dei diritti del contribuente, introdotto dal D.Lgs. n. 219/2023, configura l’accesso come funzionale alla realizzazione di un contraddittorio endo-procedimentale, “informato ed effettivo”, fra soggetto passivo ed Amministrazione finanziaria. Tuttavia, la novella omette di disciplinare le modalità della richiesta ostensiva e altri aspetti indispensabili per rendere concreto tale diritto del contribuente. Inoltre, se il contraddittorio sarà confinato alla fase dell’accertamento con adesione (come risulta dall’attuale bozza di decreto legislativo in materia di accertamento), depotenziato ne risulterà anche il propedeutico accesso agli atti, che costituisce, nondimeno, un presupposto indispensabile per la difesa delle ragioni del contribuente, soprattutto nei casi di accertamenti fondati su elementi di prova raccolti presso terzi o provenienti da indagini penali.

Atti della riscossione, notifiche a mezzo Pec

L a notifica di atti della riscossione destinati ad imprese individuali, società e professionisti, avviene, ai sensi dell’art. 60 del dpr n. 600/1973, attraverso posta elettronica certificata presso l’indirizzo risultante dall’indice nazionale degli indirizzi digitali (Inipec) e qualsiasi vizio della notifica così avvenuta risulta sanato allorquando sia provato che il contribuente avesse avuto piena cognizione dell’atto in tali modalità trasmesso. Sono le osservazioni alla base delle motivazioni della sentenza n. 1651/19/2023 della Cgt di I grado di Milano, depositata lo scorso 5 maggio.

Imu, salve le delibere fino al 30 novembre 2023

Per il solo anno 2023 le delibere di approvazione delle aliquote dell’Imu e delle tariffe della Tari nonché dei regolamenti di disciplina dei medesimi tributi, sono tempestive se trasmesse al ministero dell’Economia (Mef), tramite il portale del federalismo fiscale, entro il termine del 30 novembre 2023. A comunicarlo è il dipartimento delle Finanze riprendendo quanto previsto dall’articolo 1, comma 72, della manovra 2024 (legge 213/2023). La nota del dipartimento precisa che tali atti risultano già pubblicati sul sito internet www.finanze.gov.it e sono contrassegnati mediante l’apposizione di una specifica nota che ne evidenzia l’efficacia per l’anno 2023. Allo stesso tempo, viene dato rilievo, attraverso una nota su misura, dell’inefficacia degli atti inviati al Mef successivamente alla data del 30 novembre 2023

Riduzioni Tasi solo con prova di inagibilità

I l fatto che l’ente comunale, per via di specifica denuncia dell’inizio dei lavori, fosse a conoscenza delle ristrutturazioni in corso su un immobile, non costituisce circostanza sufficiente a poter provare l’inagibilità del bene per il quale il proprietario invochi riduzioni d’imposta. E’ la chiara indicazione fornita dalla Cgt di II grado del Lazio nella sentenza n. 2901/2023 emessa dalla sezione 15 e depositata lo scorso 15 maggio.

Rischio rimborsi sull’Imu del non profit

In legge di bilancio è stata prevista l’esenzione Imu degli immobili degli enti non profit anche in assenza di utilizzo concreto, se strumentali alle destinazioni previste dalla norma agevolativa, e anche in caso di concessione in comodato a un soggetto funzionalmente o strutturalmente collegato all’ente proprietario (si veda anche NT+ Enti locali & edilizia di lunedì scorso). Il legislatore interviene così su due questioni spesso oggetto di contenzioso, ovvero sull’utilizzo «diretto» e «concreto» degli immobili degli enti non commerciali.Non si comprende allora la ratio di una norma interpretativa che, se applicata estensivamente, apre la strada alle richieste di rimborso degli ultimi cinque anni, a carico dei Comuni. Resta comunque sempre a carico dell’ente non commerciale l’onere di dimostrare il rispetto dei requisiti previsti dal Dm 200/2012 per escludere la natura commerciale dell’attività e l’obbligo dichiarativo previsto a pena di decadenza dall’agevolazione.

Tari, fabbisogni standard con l’aggiornamento dei parametri di calcolo

Pubblicate le nuove linee guida per l’applicazione dei fabbisogni standard nella determinazione del piano economico finanziario della Tari per il biennio 2024 – 2025. In base all’articolo 1, comma 653, legge 147/2013, ai fini della determinazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani da finanziare con il gettito della Tari si deve tener conto delle risultanze dei fabbisogni standard. Questi sono costituiti dal costo medio di gestione di ciascuna tonnellata di rifiuti, stabilito a livello nazionale (pari a 130,45 euro), corretto con alcune variabili allo scopo di ottenere il fabbisogno riferibile ad ogni comune.