Sistema delle notifiche: da superare la grave vulnerabilità e inefficienza che affligge la riscossione.Estratto ruolo salvato in corner.La Consulta al Governo: subito la riforma della riscossione.La Consulta: correzione sui limiti all’impugnazione diretta della cartella conosciuta tramite ruolo.Accertamento Imu, Comune onerato della prova in appello.Tari, ai locali dell’impresa all’ingrosso che produce soprattutto rifiuti da imballaggi non si applica la quota variabile.Legittima la differenziazione delle tariffe pubblicitarie del canone unico patrimoniale.
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Sistema delle notifiche: da superare la grave vulnerabilità e inefficienza che affligge la riscossione
Nella sentenza n. 190 del 17 ottobre 2023, la Corte Costituzionale ha dichiarato che, consentendo di impugnare direttamente la cartella che si assume invalidamente notificata (di cui si sia venuti a conoscenza tramite la consultazione dell’estratto di ruolo) solo per alcune fattispecie attinenti a rapporti con la PA, il legislatore, pur nell’intenzione di limitare una grave proliferazione di ricorsi spesso strumentali, ha però inciso sull’ampiezza della tutela giurisdizionale. Con riguardo all’indefettibile esigenza di superare “la grave vulnerabilità e inefficienza, anche con riferimento al sistema delle notifiche, che ancora affligge il sistema italiano della riscossione”, la Consulta ha formulato il pressante auspicio che il Governo dia efficace attuazione ai princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema nazionale della riscossione.
Estratto ruolo salvato in corner
L’ impugnazione della cartella con l’estratto di ruolo salvata in corner.
La Consulta al Governo: subito la riforma della riscossione
Dalla Corte costituzionale arriva il «pressante auspicio» rivolto al Governo perché «dia efficace attuazione ai princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema nazionale della riscossione» scritti nell’articolo 18 della delega fiscale. Rimettere mano alla macchina della riscossione è urgente per superare «la grave vulnerabilità ed inefficienza, anche con riferimento al sistema delle notifiche, che ancora affligge il sistema».
La Consulta: correzione sui limiti all’impugnazione diretta della cartella conosciuta tramite ruolo
Consentendo di impugnare direttamente la cartella che si assume invalidamente notificata (di cui si sia venuti a conoscenza tramite la consultazione dell’estratto di ruolo), solo per alcune fattispecie attinenti a rapporti con la pubblica amministrazione, il legislatore, pur nell’intenzione di limitare una grave proliferazione di ricorsi spesso strumentali, ha però inciso sull’ampiezza della tutela giurisdizionale. È quanto si legge nella sentenza n. 190 del 2023 depositata omercoledì 17 ottobre (relatore il giudice Luca Antonini) con cui la Corte ha ritenuto inammissibili le questioni sollevate sull’articolo 12, comma 4-bis, del Dpr n. 602 del 1973, come modificato dall’articolo 3-bis del Dl n. 146 del 2021, come convertito
Accertamento Imu, Comune onerato della prova in appello
La nuova disposizione sull’onere della prova, introdotta dall’articolo 7, comma 5-bis, del decreto legislativo 546/1992, ha natura procedimentale e, pertanto, è applicabile anche per la prima volta nel giudizio di appello. Sulla base di questo principio, la Corte tributaria di secondo grado della Lombardia, con la sentenza 2706/2023 del 12 settembre, ha annullato un avviso di accertamento Imu per non avere il Comune prodotto in giudizio valide prove a conforto della pretesa tributaria. I giudici d’appello hanno affermato a chiare lettere come mancasse la prova, di cui era onerato il Comune impositore secondo il nuovo comma 5-bis, il quale obbliga l’amministrazione a fornirla in giudizio al fine di dimostrare concretamente la sussistenza di validi presupposti posti a base della pretesa impositiva, manifestata con l’avviso di accertamento notificato al contribuente.
Tari, ai locali dell’impresa all’ingrosso che produce soprattutto rifiuti da imballaggi non si applica la quota variabile.
Sulle superfici di un’impresa di commercio all’ingrosso di abbigliamento destinate a magazzino ed area vendita su cui si producono in prevalenza rifiuti da imballaggi non si applica la quota variabile della Tari. A stabilirlo è la Corte di cassazione con le sentenze nn. 27969, 28006, 28017 e 28030 da cui emerge che il presupposto normativo dell’esclusione da imposizione non viene meno se la produzione di rifiuti da imballaggi non assimilabili agli urbani sia prevalente rispetto alla produzione di rifiuti riconducibili alla presenza nei locali di personale dipendente e al modesto accesso di clientela.
Legittima la differenziazione delle tariffe pubblicitarie del canone unico patrimoniale
I comuni possono differenziare le tariffe della componente pubblicitaria del canone di concessione, autorizzazione e diffusione pubblicitaria (canone unico patrimoniale-CUP) in base alla tipologia degli impianti ed alla loro ubicazione. Questa è l’importante conclusione a cui è giunto il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8846 del 10 ottobre 2023, ribaltando le decisioni del giudice di primo grado.**
Il video
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