Comuni, 25 miliardi di tasse e multe arretrate. Comuni, tasse non riscosse a quota 25 miliardi di cui solo 6 esigibili. Contabilizzazione delle componenti perequative ancora in discussione. Imu, l’esonero per l’immobile rurale deve essere provato dall’accatastamento. Dal Mef le linee guida per applicare la Tari. Viminale, dal 1° marzo invio della rendicontazione sulle multe stradali 2024.
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Comuni, 25 miliardi di tasse e multe arretrate.
Vale 25 miliardi la quota comunale nel magazzino della riscossione; circa 6, cioè poco meno di un quarto, sono considerati incassabili. Sono cifre modeste se messe in rapporto ai 1.275 miliardi di arretrati complessivi ancora nei cassetti della nostra amministrazione finanziaria, oltre 21mila euro per ogni italiano in un conto che comprende anche i neonati come mostrato su Nt+ Enti locali & edilizia di ieri. Ma le somme diventano significative se viste con gli occhi dei sindaci, soprattutto di quei Comuni (in genere nel Mezzogiorno) più in difficoltà con la riscossione e quindi con la tenuta dei conti. Perché quando si parla di enti locali le medie di comparto hanno un significato relativo, figlie come sono di realtà molto diverse fra loro. È partito da qui ieri il confronto degli amministratori locali con la commissione tecnica sul magazzino della riscossione, l’organismo guidato dall’ex magistrato contabile Roberto Benedetti e pensato dalla delega fiscale con l’obiettivo di condurre un’operazione verità sulle vecchie cartelle incagliate
Comuni, tasse non riscosse a quota 25 miliardi di cui solo 6 esigibili.
I sindaci, nella riunione di ieri della commissione di esperti presieduta dall’ex magistrato della Corte dei conti, Roberto Benedetti, sono stati inamovibili: qualsiasi soluzione il governo dovesse nei prossimi giorni individuare sulla rottamazione delle cartelle scali non dovrà pregiudicare i crediti dei comuni. La Commissione dovrà concludere i lavori entro ne anno con l’obiettivo di dare al legislatore indicazioni chiare su come smaltire un magazzino che non solo non si restringe, ma continua a crescere di anno in anno.
Contabilizzazione delle componenti perequative ancora in discussione.
Alla vicenda del riversamento delle componenti perequative introdotte dall’Arera con la delibera n. 386/2023 si aggiunge un nuovo capitolo. Dopo la querelle sorta (di nuovo) in seguito alle deliberazioni della Corte dei conti della Liguria n. 4 e 5 del 22/01/2025, con le quali la sezione regionale ha ritenuto che i gestori della Tariffa e dei rapporti con l’utenza, ossia, di norma, i Comuni, devono riversare le componenti addebitate insieme alla tassa sui rifiuti o alla Tariffa corrispettiva alla cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) sulla base delle somme effettivamente riscosse e non di quelle addebitate ai contribuenti/utenti. A queste ha fatto seguito la replica dell’Arera che, smentendo la presa di posizione dell’Ifel con il comunicato del 24/01/2025 (poi in parte modificato), con il quale l’istituto ha invitato i Comuni ad allinearsi all’interpretazione della Corte dei conti in sede di dichiarazione delle componenti perequative (scaduta il 31 gennaio scorso), con il comunicato del 27/01/2025 ha riaffermato perentoriamente l’obbligo di attenersi alle istruzioni già impartite dall’Autorità e dalla Csea per quanto riguarda il riversamento da effettuarsi sulla base delle somme “bollettate”. Di recente la Corte dei conti della Lombardia, con la delibera n. 15 del 23/01/2025, investita di nuovo della questione, non si è pronunciata sul punto riguardante l’obbligo di versamento sulla base del “bollettato” o dell’incassato.
Imu, l’esonero per l’immobile rurale deve essere provato dall’accatastamento.
È decisiva l’oggettiva classificazione catastale con l’attribuzione della relativa categoria per l’esonero o la riduzione dal pagamento dell’Ici/Imu per l’immobile rurale. Ad affermarlo, tra le varie motivazioni, dall’ordinanza 3059/2025 della Cassazione. Come ricordato anche dalla circolare del Mef 3/DF/2012 ai fini dell’accertamento e della riscossione, la disciplina Imu si richiama a quella dell’Ici. Ai fini Ici/Imu i fabbricati rurali strumentali (stalle, depositi attrezzi, eccetera) sono tassabili sulla base di una aliquota ridotta pari allo 0,1% (ma che il Comune può comunque azzerare). I fabbricati rurali a destinazione abitativa sono tassati ordinariamente. Tuttavia, se destinati ad abitazione principale dell’agricoltore, sono esenti. I requisiti di ruralità, più volte oggetto di modifiche da parte del legislatore, sono attualmente contenuti nell’articolo 9 del Dl 557/1993.
Dal Mef le linee guida per applicare la Tari.
In arrivo le linee guida aggiornate per l’applicazione della tassa riuti-Tari aggiornate con i dati relativi ai fabbisogni standard elaborati nel corso del 2024. I comuni che hanno già approvato le tarie della Tari per tener conto delle risultanze dei fabbisogni standard possono di nuovo intervenire entro il termine di approvazione del bilancio di previsione. Il Dipartimento delle nanze del Mef ha pubblicato sul proprio sito le «Linee guida interpretative per l’applicazione del comma 653 dell’art. 1 della legge n. 147 del 2013 e relativo utilizzo in base alla Delibera Arera 3 agosto 2021, n. 363 e successive integrazioni e modicazioni», che costituiscono un ecace strumento, predisposto con la collaborazione di Ifel e di Sogei spa, per facilitare l’attuazione da parte dei comuni dei numerosi adempimenti necessari per la corretta gestione del tributo.
Viminale, dal 1° marzo invio della rendicontazione sulle multe stradali 2024.
Il ministero dell’Interno ha pubblicato le istruzioni operative per la rendicontazione dei proventi relativi al Codice della Strada per l’anno 2024. La circolare Dait n. 3/2025 stabilisce che la certificazione dovrà essere inviata a partire dal 1° marzo 2025 e conclusa entro le 23:59 del 31 maggio 2025, attraverso l’accesso alla sezione riservata del Sistema Certificazioni Enti Locali sul sito della Direzione Centrale per la Finanza Locale, denominata “AREA CERTIFICATI – TBEL, altri certificati”, all’indirizzo https://finanzalocale.interno.gov.it/apps/tbel.php/login/verify. Dopo aver inserito i dati, sarà necessario accedere a una schermata successiva che mostra un riepilogo dei dati inseriti e offre la possibilità di scaricare il file da firmare digitalmente dal responsabile del servizio finanziario, per poi caricarlo sulla piattaforma TBEL. Gli incaricati della firma digitale devono essere preventivamente registrati nel sistema inserendo il proprio codice fiscale nella sezione “Configurazione Ente” dell’“AREA CERTIFICATI – TBEL altri certificati”.
Il video
https://www.youtube.com/watch?v=eKI2jnieHgs
Il podcast
https://open.spotify.com/show/5dDNIBPglFDEFeYAlRVvYu